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 2011  febbraio 11 Venerdì calendario

«SEMBRA IL ’93, MA BERLUSCONI NON FINIRA’ COME CRAXI»

«Non deve finire come nel ’ 93. E non finirà come allora. Il gruppo dirigente del Psi si squagliò, ognuno badò a se stesso, convinto di salvarsi abbandonando Craxi al suo destino. Stavolta il gruppo dirigente del Pdl è unito, e consapevole che deve restarlo» . Presidente Cicchitto, sicuro che Berlusconi non finirà come Craxi? «Sicuro. All’epoca, l’attacco della magistratura coincise con il crollo del consenso della Dc e del Psi. Oggi il centrodestra tiene. Per la figura di Berlusconi. Per il blocco sociale che lo sostiene. Per i contrasti nel centrosinistra. E perché nel vertice del Pdl tutti sappiamo che l’attacco al capo è il modo per scompaginare il quadro politico e l’alleanza con la Lega. All’orizzonte non si profila nessun Martelli» . Tutti sulla stessa linea? Anche Tremonti? «Anche Tremonti. Certo, fa il ministro dell’Economia, e non può stare in prima fila nella rissa. Piuttosto in prima fila mi ci metto io. Ma Tremonti è leale a Berlusconi. E sa che i voti li ha lui. Tremonti ha il rapporto con la Lega. Ma il vero rapporto di Bossi è con Berlusconi» . Maroni però ipotizza un candidato diverso alle prossime elezioni. «È un suo parere personale. L’intero Pdl non la pensa così. E credo pure Bossi e la Lega» . Tra i fattori di tenuta di Berlusconi c’è anche un sistema televisivo militarizzato. «Tranne il Tg1, che non a caso è sotto bombardamento, la Rai non ha mai avuto tanti programmi di sinistra. Santoro, Dandini, Fazio, Floris, Annunziata, Gabanelli... Sia chiaro, non compilo liste di proscrizione; constato un fatto» . Quali analogie vede con il ’ 93? «La questione è la stessa di allora: l’intreccio tra vicenda politica e giudiziaria. Uguale anche il retroterra culturale, costituito dalle anomalie italiane: la presenza del più grande partito comunista dell’Occidente, di un sistema capitalista colluso con i partiti, tutti i partiti, Pci compreso, e con lo Stato, e di una magistratura politicizzata, prima in senso conservatore e poi, dopo il Sessantotto, in senso opposto. Ho scritto un libro su questo, L’uso politico della giustizia. Craxi si illuse di beneficiare della crisi comunista, e per questo fece tutti i favori possibili al Pci morente ritenendo che sarebbe diventato socialdemocratico; invece lo sbocco del berlinguerismo fu il giustizialismo. Uomo-chiave, anche nell’elaborazione culturale, fu Violante» . Oggi Violante critica la pubblicazione delle carte dell’inchiesta sul caso Ruby. «Violante ha un percorso complesso e apprezzabile. Ha aperto una riflessione su quel periodo, con il suo libro sui magistrati in cui denuncia il rovesciamento dei rapporti di potere, e l’egemonia della magistratura sulla politica. L’accanimento su Berlusconi è innegabile» . — che sia invece propensione a delinquere? «Ci hanno provato in ogni modo, senza mai arrivare a lui. Prima il filone della corruzione, che però si è fermato a Previti. Poi il filone mafia e bombe, che si è fermato a Dell’Utri» . Berlusconi si è protetto con le leggi ad personam. «No, è l’accusa a non essere credibile. Nel ’ 93 la mafia cerca una trattativa con chi il potere ce l’ha, non certo con un Forza Italia ancora in fieri. I numeri delle inchieste e dei processi, che si accavallano l’un l’altro, mostrano che la questione non è giudiziaria ma politica. Ora tocca a un nuovo filone: la vita privata. Era dal caso Montesi, quando Fanfani passava le carte contro Piccioni all’Unità diretta da Ingrao, che non si attaccava un leader sui suoi comportamenti privati. La Dc ha avuto due premier omosessuali senza che nessuno giustamente si permettesse di obiettare alcunché» . Lei è il presidente dei deputati pdl. Com’è stato possibile che 315 deputati, leghisti compresi, abbiano votato un testo in cui è scritto che Berlusconi pensava davvero che Ruby fosse la nipote di Mubarak? «A parte il fatto che lui ha detto "può essere", non "è", l’operazione è congegnata in modo così organico, il fumus persecutionis è così evidente, che occorreva una risposta politica» . Dove vede questo fantomatico fumus? «Lo stralcio della sua posizione da quella degli altri indagati e la richiesta di giudizio immediato, la scelta di ignorare il conflitto di attribuzione sollevato dal Parlamento e di portare avanti il processo nonostante possa essere annullato...» . Ammesso e non concesso che ci sia accanimento: una ragione in più per tenere una condotta irreprensibile. Voi che siete vicini a Berlusconi avreste potuto dirglielo. «Ovviamente nessuno di noi si occupava della vita di Berlusconi, egli afferma che si trattava di normali dopocena, con divertimenti musicali... E io gli credo» . Cicchitto, suvvia. «Io sono per il totale rispetto della vita privata. Vale per tutti e non a corrente alternata, vale per l’evocazione fatta dal Giornale degli amori della Boccassini; fui contro le dimissioni di Marrazzo e per la scarcerazione di Frisullo. Non mi convincono questi bacchettoni di ritorno che prima con il Sessantotto scoprono la dimensione ludica della vita e ora si impancano a censori» . Più che l’amore libero e il Sessantotto, le feste con le prostitute evocano i vitelloni e gli anni 50. «Se ci fu una cosa positiva del Sessantotto, fu lo sconvolgimento dei costumi. Ma ora chi lanciò slogan libertari strumentalizza vicende private a scopo politico. Questo, e non altro, sarà la piazza di domenica prossima. Io sto con Giuliano Ferrara» . Anche il ritorno in campo di Ferrara pare un’analogia con il ’ 93. «Ferrara non è uomo di ordinaria amministrazione. Scende nell’arena, con il no ai bacchettoni e la frustata all’economia, perché capisce che si combatte una battaglia decisiva» .
Aldo Cazzullo