Maurizio Giannattasio-Armando Stella, Corriere della Sera 10/02/2011, 10 febbraio 2011
A SETTANTA ALL’ORA SULLE TANGENZIALI PER RIDURRE LE POLVERI —
Manca un piano nazionale dell’aria. Quello che permetterebbe a Milano e alle altre città affogate dallo smog di mettere in atto iniziative concertate contro le polveri sottili. A Milano si vive il trentaseiesimo giorno di sforamento dei limiti del Pm10 e il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni chiama in causa il governo e attacca il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo: «Ribadiamo la nostra richiesta perché il governo rediga un piano aria nazionale come noi, ma anche l’Unione europea, richiediamo da parecchio tempo. È un ritardo che il governo deve colmare» . Una mancanza che oltre a non garantire una procedura comune a livello nazionale contro lo smog, ha provocato la decisione della Ue di non concedere più deroghe all’Italia in fatto di inquinamento. Il Paese continua a respirare veleni. Oggi, Roma bloccherà i veicoli più inquinanti. Domenica toccherà a Bergamo chiudere il centro alle auto dalle 10 alle 18. Torino e i comuni della provincia hanno deciso di saltare questo fine settimana e ripetere il blocco domenica 20. E Milano? Nessuno stop domenicale. Il provvedimento, già messo in atto nelle due settimane precedenti, è stato bocciato da tutti i sindaci dell’area metropolitana. «Noi ci siamo posti come unico obiettivo la tutela della salute dei nostri cittadini — attacca il vicesindaco di Milano, Riccardo De Corato —. Prendiamo atto della contrarietà al blocco degli altri sindaci e ci adeguiamo. Noi non possiamo continuare a fermare il traffico da soli visto che il problema dell’inquinamento riguarda tutta l’area omogenea» . Al posto dello stop festivo, la decisione di ridurre la velocità nelle tangenziali a 70 chilometri all’ora e la diminuzione del riscaldamento degli edifici sotto i 20 gradi. «Fino a che ci sarà questa situazione di emergenza — attacca il presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà al termine dell’incontro con i sindaci della provincia — abbiamo concordato la riduzione della velocità negli assi di scorrimento veloce a 70 chilometri orari. Mi rendo conto che simili decisioni accontentano qualcuno e scontentano qualcun’altro, ma mi permetto di ricordare che qui è in gioco la salute dei cittadini» . La riduzione della velocità da 90 a 70 chilometri orari entrerà in vigore settimana prossima non appena sarà approntata la nuova segnaletica. Il Comune di Milano è comunque intenzionato a mantenere, per il momento, il blocco parziale della circolazione nell’area del centro, con il divieto per tutti i veicoli normalmente sottoposti al pedaggio antismog (Ecopass). Ma in questo lunghissimo e faticosissimo braccio di ferro tra Comune, Provincia e Regione è stata bocciata, o per meglio dire «congelata» anche un’altra proposta. Quella presentata dallo stesso Podestà, ossia la circolazione a targhe alterne in tutta la provincia di Milano, capoluogo compreso. Questa volta, a mettere i bastoni tra le ruote è stato il Comune di Milano. Se ne riparlerà tra due settimane. Forse è proprio necessario un piano nazionale dell’aria per mettere tutti d’accordo.
Maurizio Giannattasio
Armando Stella