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 2011  febbraio 10 Giovedì calendario

DESIGNER DI IDEE CERCASI

Inventori di immaginari condivisi cercasi. Designer di idee, fabbricanti di futuro. Capaci di coordinare progettualità diffuse, mettendo in campo competenze strategiche, tecniche e formali. L’annuncio si diffonde nell’industria dei servizi e arruola un numero crescente di designer, capaci di sviluppare un progetto di bike sharing, un’iniziativa di co-housing oppure un centro medico specializzato.

Il designer dei servizi entra a pieno titolo nell’olimpo della creatività italiana: riconosciuto nell’Adi Design Index, l’indicatore dell’Associazione per il disegno industriale che raccoglie in una specifica sezione i progetti più innovativi, oggi conta anche in Italia un’ampia quantità di esperienze capaci di porsi come modello nel campo dei servizi partecipativi, in quelli per la nuova distribuzione, bancari e assicurativi, abitativi e, più in generale, per il territorio. A discutere sullo sviluppo di questa nuova professione saranno i protagonisti del settore, martedì 15 febbraio, a Milano nell’ambito del convengo «Design dei servizi. Domanda e offerta di nuove capacità progettuali», organizzato dall’Adi e dal centro Des del Politecnico di Milano. Negli Usa o nel Regno Unito sono nati studi, scuole e agenzie specializzate; numerosi laboratori di architettura e comunicazione iniziano a operare in contatto con imprese di servizi, associazioni e cittadini. «I designer in questo campo sono come dei registi di un prodotto articolato – afferma Luisa Bocchietto, presidente dell’Adi –, che coinvolge diversi attori. Solo che il prodotto non è un oggetto ma un progetto. Il committente non è quasi mai un’impresa, ma la collettività o le istituzioni».

Curarsi bene e a costi non proibitivi, ad esempio, può essere uno degli obiettivi. Così è nato il Centro medico Santagostino, un poliambulatorio specialistico privato che a Milano mette in pratica protocolli di intervento supervisionati da primari dei principali ospedali lombardi. Start up nata nel marzo 2009, promossa da Oltre Venture (società di venture capital sociale), offre visite specialistiche al prezzo di 60 euro, sedute di psicoterapia e logopedia a 35 euro. Qui il design non è una semplice componente del marketing, per rendere più gradevole il servizio, ma un approccio strategico in grado di confezionare relazioni. Accade anche nel progetto Nutrire Milano, per connettere la città agli agricoltori del Parco Sud, attraverso il Mercato della terra ogni terzo sabato del mese, la filiera del pane e gli orti produttivi. Sono "design friendly" anche Genertel, una piattaforma per i servizi assicurativi multicanale, oppure la rete di supermercati eco-attenti Simply Sma.

Innovare in questo campo vuol dire fare leva su due fattori: i cambiamenti sociali e antropologici e la penetrazione dell’informatica e della connettività nella vita delle persone. Due aspetti che insieme creano una domanda di progettazione senza precedenti. «La capacità di chiunque di immaginare il possibile si è messa in moto – spiega Ezio Manzini del Politecnico di Milano –. Ma solo dei professionisti specializzati possono strutturare questa progettualità diffusa, facilitando i processi decisionali, fornendo strumenti e conoscenze». Come? Costruendo orizzonti condivisi, disegnando scenari e prospettive di sviluppo, lanciando prototipi funzionanti, raccogliendo feedback per aggiustare il "tiro", infine mettendo in sinergia le diverse iniziative nate dal basso.