Luca De Biase, Il Sole 24 Ore 11/2/2011, 11 febbraio 2011
TABLET, UNA SFIDA TRA ECOSISTEMI - È
passato poco più di un anno da quando Steve Jobs ha svelato l’iPad e il fenomeno dei tablet è già enorme: ne sono stati comprati 15 milioni nel 2010 con miliardi di applicazioni scaricate. E le alternative si moltiplicano: Samsung, Hp, Rim, Nokia e molti altri. Gartner prevede che si venderanno 50 milioni di tablet nel mondo nel 2011, più di 200 milioni nel 2014.
Ma il successo alimenta la complessità del mercato. Perché la concorrenza si gioca su diversi piani: la qualità delle macchine, le funzioni dei sistemi operativi, il numero e il valore delle apps che si trovano nei diversi negozi online sono diversi e non facilmente paragonabili. Sicché si creano mondi separati, senza uno standard: per chi deve investire nella produzione delle apps e per chi deve acquistare le macchine, la scelta diventa una scommessa sul futuro. Quale sistema si svilupperà meglio? Chi avrà prestazioni più convenienti e apps più interessanti? Un editore dovrà creare giornali per tutte le piattaforme? La risposta a queste domande, sul lungo termine, verrà dal pubblico: le piattaforme di maggior valore saranno quelle che conquisteranno una massa critica di utenti sufficiente a sostenere un ricco ecosistema di applicazioni e un’innovazione tecnologica competitiva.
I principali giocatori sono cinque. Apple è il leader e controlla completamente il disegno delle macchine, del negozio di apps, del modello di business e del sistema operativo. Con Android Google fa il sistema operativo per chi lo vuole adottare, ma i costruttori possono personalizzarlo: Samsung in particolare ha diversificato il suo tablet modificando Android. Ma indubbiamente il mondo Google è quello che più di altri si candida a fare concorrenza ad Apple, anche sulla scorta dei successi negli smartphone. Altro importante concorrente è Rim: forte del Blackberry, sta per uscire con il suo tablet del quale, come Apple, controlla tutto. Il tablet di Rim sarà interessante per chi ha già il Blackberry, quindi soprattutto per gli utenti aziendali. È entrata in gioco anche Hp, che propone un tablet dotato del sistema operativo della Palm, che è stata tra i pionieri del settore. Molti altri si preparano a entrare in gioco. In particolare, le vere mosse di Microsoft e Nokia sono ancora da vedere. E poi ci sono gli operatori telefonici che possono entrare in gioco.
E quindi? Quali sono le scommesse giuste per i generatori di applicazioni e i consumatori? Per i primi c’è la strada delle web apps, programmi che si attivano con i browser e che quindi con poche variazioni possono girare su tutti i sistemi operativi. Per tutti, in mancanza di standard, è sempre meglio scegliere i vincenti: non solo dal punto di vista delle quote di mercato, ma anche e soprattutto in quanto a leadership culturale. Ma attenzione: gli altri produttori dovranno conquistarsi spazio a suon di offerte speciali e condizioni particolari. E questo continuerà ad alimentare a lungo una grande complessità del mercato.