FLAVIA AMABILE, La Stampa 11/2/2011, pagina 80, 11 febbraio 2011
Quanti sono i giorni di festa? - Il 17 marzo sta provocando una spaccatura nel governo: ma quanti sono i giorni di festa in Italia? Nel 2011 saranno 13: Capodanno, Befana, Carnevale, Pasqua, Lunedì dell’Angelo, la festa della Liberazione, la festa del Lavoro, la festa della Repubblica, Ferragosto, Tutti i Santi, l’Immacolata Concezione, Natale e Santo Stefano
Quanti sono i giorni di festa? - Il 17 marzo sta provocando una spaccatura nel governo: ma quanti sono i giorni di festa in Italia? Nel 2011 saranno 13: Capodanno, Befana, Carnevale, Pasqua, Lunedì dell’Angelo, la festa della Liberazione, la festa del Lavoro, la festa della Repubblica, Ferragosto, Tutti i Santi, l’Immacolata Concezione, Natale e Santo Stefano. Ad essi va aggiunta la festività locale del Santo patrono e, nella prima domenica di novembre, la festa dell’unità nazionale. Troppe o troppo poche rispetto al resto d’Europa? In Europa la situazione è molto variegata. In Austria le feste sono diciotto, mentre in Svizzera, Olanda e Regno Unito sono soltanto otto. Anche altre celebrazioni, oltre al 17 marzo, sono state contestate? Il centrodestra è sempre stato poco legato al 25 aprile, festa della Liberazione, diventata nel corso degli anni un simbolo della sinistra, oltre che della lotta partigiana. Quest’anno ha provocato molte polemiche anche il Calendario Veneto ideato con le ricorrenze venete al posto di quelle nazionali. E’ un’idea dall’assessore all’identità veneta della provincia di Padova, Leandro Comacchio della Lega. Il primo maggio non è indicato come Festa del Lavoro, nè il 25 aprile come quella della Liberazione. Ci sono invece festività richieste dal centrodestra? Era stato proprio il ministro della Difesa Ignazio La Russa, che oggi insiste per dichiarare festa nazionale il 17 marzo, a chiedere altrettanto per il 4 novembre, ricorrenza delle forze armate. Il ministro aveva detto che «il 4 novembre deve diventare un tassello di democrazia». Quella che allora era An lo aveva appoggiato in pieno: da Giorgia Meloni a Roberto Menia, tutti d’accordo. Nel centrodestra c’è chi ha ripreso quelle parole proponendo di celebrare il 4 novembre come festa dell’unità nazionale, visto che siamo fra i pochi Paesi a non averne una e a celebrare semplicemente la fine della guerra il giorno 25 aprile. Ma la giornata del 25 aprile non è stata istituita in epoca fascista? E’ vero, fu decisa nel 1938, ma ovviamente per motivi del tutto diversi. Era l’anniversario della nascita di Guglielmo Marconi. La scelta di consacrare questa data alla liberazione dell’Italia arrivò qualche anno dopo, nel 1946, per decisione del governo provvisorio, quando dunque ancora non era stata proclamata la Repubblica. Nel 1948, quando presidente del Consiglio era Alcide De Gasperi, si tentò di inserire il 25 aprile fra i giorni festivi e non più tra le feste nazionali. Insorgono le associazioni dei partigiani allora molto forti e il Pci ma l’anno seguente avviene il cambiamento. Sono state abolite altre ricorrenze nel corso degli anni? Nel ‘77 c’è stato un profondo riordino del calendario. Fino ad allora infatti le feste erano in numero decisamente superiore, un’eredità dell’epoca fascista. Furono abolite le feste di S. Giuseppe (19 marzo) e dei SS. Apostoli Pietro e Paolo (29 giugno, rimasta solo per il Comune di Roma). Le feste dell’Ascensione e del Corpus Domini sono state spostate alla domenica successiva, mentre la festa civile del 4 novembre (anniversario della vittoria della Prima guerra mondiale, divenuta successivamente Festa delle Forze armate e poi Festa dell’Unità nazionale) è stata spostata alla prima domenica di novembre. La festa dell’Epifania, trasferita alla domenica successiva nel 1977, è stata ripristinata il 6 gennaio nel 1986. La festa dell’anniversario della Repubblica, spostata nel 1977 alla prima domenica di giugno, è stata ripristinata il 2 giugno nel 2001 (ma era stata festeggiata una tantum il 2 giugno nel 1986, in occasione del 40˚ anno di fondazione della Repubblica. Sempre dal 1977 non è più vacanza nelle scuole né negli uffici pubblici l’11 febbraio (anniversario dei Patti Lateranensi, ossia del Trattato e del Concordato con la Santa Sede), il 28 settembre (anniversario dell’insurrezione di Napoli del 1943) e il 4 ottobre (S. Francesco d’Assisi). Che cosa sono le feste mobili? Sono quelle feste religiose che, come la Pasqua, variano la loro data da un anno all’altro, essendo nella maggior parte dei casi proprio in relazione con la data di Pasqua. Ne fanno parte alcune feste proclamate durante il fascismo e abolite nel 1977 come l’Ascensione oppure il Corpus Domini. Ma anche feste come la Pentecoste: 49 giorni dopo la Pasqua, ovvero sette domeniche dopo. Che cosa sono le solennità civili? Sono date in cui si lavora nelle scuole e negli uffici pubblici, ma si celebra comunque una ricorrenza che viene ricordata con le bandiere esposte. Ne fanno parte, ad esempio, l’11 febbraio, anniversario dei Patti lateranensi, e il 4 ottobre, giorno di San Francesco e Santa Caterina, patroni d’Italia.