MARIO BAUDINO, La Stampa 9/2/2011, pagina 11, 9 febbraio 2011
Belli e scaricabili Gli eBook seducono anche gli italiani (+infografica) - È andata come previsto, massima vendita di eBook il giorno di Natale
Belli e scaricabili Gli eBook seducono anche gli italiani (+infografica) - È andata come previsto, massima vendita di eBook il giorno di Natale. Se facessimo come Amazon diremmo che si sono venduti più eBook che libri di carta», scherzava inviando a chi scrive gli auguri di buon anno un importante editore italiano. Era un sms privato, ma rispondeva a una domanda insistente, nell’editoria. Grazie ai tablet, e cioè agli strumenti per scaricare e leggere i libri elettronici, regalati sotto l’albero, il 2011 sarà l’anno della grande svolta? Nessuno sognava i sorpassi preconizzati da Amazon, che gli editori italiani hanno accolto con qualche ironia, ma a parte il fatto che il giorno di Natale le librerie di carta sono chiuse e quelle virtuali no, l’attesa era forte. Il futuro dell’eBook è legato al numero di reader venduti. E anche se al momento pare che nei negozi di elettronica non sia stata proprio un’orgia, la scommessa resta. A Milano si è tenuto un convegno organizzato da BookRepublic, piattaforma specializzata nella vendita di libri elettronici di piccoli editori, dove è stata presentata una ricerca sulle differenze tra Europa e America. Le dimensioni non sono paragonabili. Se negli Usa il libro elettronico è al 10% del mercato, in Europa la quota è 10 volte minore, e in Italia sembrerebbe risibile. Di più: i numeri della nostra Associazione editori sono anche più bassi: l’Aie fa una stima dello 0,5 che potrebbe raddoppiare. In un ricerca di qualche tempo fa aveva però scoperto che il 7,5% dei nostri lettori dichiarava di aver già comprato o di voler comprare un eBook, e il 27 aspettava solo che calasse il prezzo degli ereader. Il panorama è però già cambiato: in quel momento l’offerta era quasi nulla, mentre ora gli editori propongono oltre 10 mila titoli, e alcuni importanti venditori come Tim (con la piattaforma Biblet.it) e Ibs hanno già il loro lettore elettronico. Manca il Kindle di Amazon, ma arriverà. L’eBook non è più un oggetto misterioso, ha i volti di copertine ben note. I libri più scaricati non sono diversi da quelli acquistati alla vecchia maniera: «La solitudine dei numeri primi» è in testa nella classifica di Biblet, seguita da «Accabadora» di Michela Murgia. Chi scarica eBook è un lettore «forte», motivato. Ed è trasversale: sulla Feltrinelli.it impazzano Umberto Eco col «Cimitero di Praga» e la giallista Camilla Lackberg con «La principessa di ghiaccio», ma in testa c’è «Tutto Sherlock Holmes». Il libro voluminoso e pesante (in senso letterale, non metaforico) è spesso preferito nell’immateriale formato elettronico. Uno dei successi delle edizioni Nord, per esempio, è «Limit» di Franz Schatzing, thriller le cui 1370 pagine possono rappresentare una minaccia per gli scaffali. Ibs ha in testa alla sua classifica «Il profumo delle foglie di limone» di Clara Sanchez, ma anche Ammanniti con «Io e te» si difende bene, mentre è primo su BookRepublic. La Rizzoli ha già festeggiato il best seller con «La pancia degli italiani», di Beppe Severgnini. Non è un semplice eBook ma un’applicazione che si scarica dalla Apple, consente di vedere documenti e filmati, condividere le impressioni via Twitter anche con l’autore, e si aggiorna automaticamente se l’editore decide di aggiungere contenuti. E’ piaciuto: l’applicazione è stata scaricata 20 mila volte (nella versione gratuita). Ventimila copie sono poche o tante rispetto alle 100 mila vendute in libreria dalla versione tradizionale, cartacea? Ottavio Di Brizzi, direttore della Bur e responsabile della piattaforma digitale del gruppo Rcslibri pensa, come nel calcio, a un tridente: al centro la carta, sui lati da una parte l’eBook e dall’altra le applicazioni. «Sono sicuro che il risultato finale sarà superiore alla somma delle parti», dice. L’eBook è ancora in fasce, l’editore non si fa illusioni ma di questa nuova, gracile creatura è innamorato. Pochi giorni fa si sono conclusi a Venezia i lavori della scuola per librai Umberto e Elisabetta Mauri, con una tavola rotonda all’insegna dell’ottimismo. «Gli editori devono fare i conti con un nuovo pianeta», ha concluso Stefano Mauri, amministratore del gruppo Gems. E non sarà il pianeta delle scimmie.