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 2011  febbraio 10 Giovedì calendario

IL VOLTO SEDUCENTE DI MAGGIE. COSI’ SI RISCOPRE LA LADY DI FERRO —

Pare che siano preoccupati un po’ tutti. Gli amici di vecchia data della Lady di Ferro sono agitatissimi e «inorriditi» all’idea che la loro amata finisca sulla graticola cinematografica. Gli avversari di sempre, all’opposto, vedono come un incubo la prospettiva che il bellissimo volto di Meryl Streep possa restituire a Margaret Thatcher quella dolcezza e nobiltà d’animo che, dicono, lei non ha mai avuto. Siamo ancora ai primi ciak ma l’annuncio che l’attrice americana, due volte premio Oscar, con la direzione di Phyllida Lloyd (la stessa coppia del successo Mamma Mia), porterà nelle sale la storia della Iron Lady ha provocato un certo rumore. C’è chi, con una buona dose di sciovinismo, si scandalizza perché teme che una star di Hollywood non riesca a comprendere ed esprimere il carattere di una donna tanto determinata, addirittura di una «donna dominatrice» ma profondamente british. E c’è chi, prigioniero di vecchi dogmi, immagina una sorta di beatificazione della ottantacinquenne Maggie sorda ai ricordi degli scontri sociali che le sue politiche aggressive provocarono. Infine, non mancano i perfidi secondo i quali la seducente espressione di Meryl Streep non si sposa con lo sguardo gelido della baronessa. Insomma, gira e rigira, ci s’interroga se il film sarà l’omaggio a un’eroina o la caricatura di un «mostro» . E la questione diventa, naturalmente, politica perché, a sentire una campana, un conto è raccontare con distacco una storia e un conto glorificare chi piegò ferocemente il sindacato, avviò «le liberalizzazioni selvagge» e mandò a casa migliaia di lavoratori, oppure, a sentire la seconda campana, un conto è mettersi davanti alla macchina da presa per fare cassetta e un conto spiegare la rivoluzione economica che la leader conservatrice determinò nel Regno Unito. Ecco, allora, che tutti sono curiosi e tutti hanno paura. Partigiani fedelissimi di Maggie. E suoi nemici, ancora inferociti, che nulla le perdonano. Certo è che Meryl Streep, da grande professionista qual è, si sta studiando la parte nei dettagli. Non si sa se abbia già parlato con la Lady. Ma un appoggio incondizionato lo ha trovato in Downing Street. Non che il premier David Cameron ami passare per l’erede politico della Signora, anzi preferisce vedersi come un Tony Blair conservatore, però ha messo a disposizione del cast un bel po’ di testimonianze e di filmati in modo che i particolari, l’irruenza, l’irritualità della Thatcher siano studiati a fondo. Nessun segreto. E lei, la Iron Lady numero due, ovvero Meryl Streep, passa ore e ore a sorbirsi le vecchie cronache e i vecchi reportage televisivi che immortalano le «cattiverie» della leader capace di perforare, con metodi maschili, il maschilismo della politica di quei tempi. A giudicare dalle foto che ritraggono Meryl Streep nelle vesti di Margaret Thatcher bisogna ammettere che la somiglianza è straordinaria. Il trucco rende tutto facile ma ciò che appare va oltre le acconciature e l’estetica. Meryl Streep sembra riuscire nell’impresa di dare rappresentazione alle parole del presidente francese Mitterrand che così descrisse la Lady di Ferro: «Ha gli occhi di Caligola e le labbra di Marilyn Monroe» . È lontana dall’arena politica e acciaccata. Ma Maggie è sempre ingombrante.
Fabio Cavalera