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 2011  febbraio 09 Mercoledì calendario

FERRE’, IL MADE IN ITALY ARABO —

Diventa araba la proprietà di Ferré. Ieri i tre commissari straordinari del gruppo It holding, cui il marchio fa capo, hanno accettato l’offerta irrevocabile presentata da Paris Group, società della famiglia Sankari di Dubai. Il passaggio di mano dovrà ora essere perfezionato con l’autorizzazione del ministero dello Sviluppo economico e con gli accordi sindacali. La maison fondata dall’architetto Gianfranco Ferré era finita in amministrazione controllata dopo la crisi finanziaria della sua capogruppo It holding. In corsa per Ferré è stato fino all’ultimo anche il gruppo Les Copains di Mario Bandiera la cui offerta non era però completa sotto tutti i profili «formali e di sostanza» . «Siamo molto felici. Abbiamo previsto investimenti per 100 milioni perché il marchio: Ferré torni a essere al top nel mondo» , dice Ahmed Sankari, vice presidente del gruppo fondato dal padre Abdulkader. Almeno 30 negozi saranno aperti da Mosca alle Repubbliche ex sovietiche, fino a Pechino per un grande lancio in Cina. Importanti investimenti sono previsti sul mercato americano. A spingere il brand dovrà essere la prima linea: «Se avrà successo, trascinerà con sé anche le altre linee» . Ahmed, che di Ferré diventerà presidente e che guiderà lo sviluppo di Paris Group in Europa insieme a due dei quattro fratelli, sarà presente alla sfilata il prossimo 25 febbraio. Soddisfatti anche i commissari, che hanno così chiuso la procedura del gruppo It holding in due anni con la cessione di tutte le aziende che lo componevano (oltre a Ferré, Malo e il polo produttivo Ittierre). Se la proprietà diventa araba, le produzioni resteranno però italiane. La famiglia Sankari intende infatti rafforzare la bolognese Itc, un centinaio di dipendenti, dove vengono realizzate la prima linea della maison e Ferré Milano. Un processo inverso, cioè, a quanto molti imprenditori italiani hanno fatto. E proprio questo – insieme alla possibilità dello sviluppo internazionale per il brand – è stato uno dei motivi che hanno portato i commissari Stanislao Chimenti, Andrea Ciccoli e Roberto Spada a scegliere Paris Group; la gran parte delle proposte arrivare in questi due anni di procedura prevedevano, infatti, la chiusura di Itc e il trasferimento delle produzioni in Asia. Ferré conta 180 dipendenti e ora sono in corso le trattative con il sindacato. L’obiettivo sarebbe salvaguardare 130 posti di lavoro. Paris Group è il «braccio» nel lusso del gruppo guidato da Abdulkader Sankari, imprenditore di Dubai: attraverso una catena di 250 negozi distribuisce in Medio Oriente e Russia marchi come lo stesso Ferré, Versace, Canali, Boss, Camper, Pierre Cardin, Pierre Balmain. Di questi ultimi due Sankari è anche proprietario per il Medio Oriente. Il magnate arabo ha inoltre importanti investimenti nel settore turistico alberghiero con una serie di ristoranti di alto livello, anche di cucina italiana; nel settore immobiliare; oltre a produzioni che vanno dalla Cina alla Slovacchia, dall’Italia all’India, alla Thailandia. «Ho avuto modo di lavorare con l’architetto Ferré — aveva detto lunedì al Corriere Economia Abdulkader Sankari — una delle icone nel mondo. Oggi il marchio non ha più lo stesso spirito di allora e questo è uno dei motivi per cui la società è entrata in crisi. Noi vogliamo che torni alle origini» .
Maria Silvia Sacchi