Vittorio Malagutti, il Fatto Quotidiano 8/2/2011, 8 febbraio 2011
EQUIVOCO VEGAS
Catapultato dagli scranni del governo fino al vertice di un’authority indipendente (caso unico, perfino in Italia), il neopresidente della Consob, Giuseppe Vegas, deve avere in mente una rivoluzione. Meglio ancora, una svolta che farà epoca per la Commissione chiamata a vigilare sui mercati finanziari. Lo si intuisce dalla lunga intervista concessa dallo stesso Vegas al Corriere della Sera, che l’ha pubblicata domenica scorsa. “Il nostro sforzo sarà quello di allargare il mercato per non arrenderci al declino”, annuncia l’ex viceministro di Giulio Tre-monti dalle colonne del quotidiano. Vuol dire che la Consob farà di tutto per convincere le imprese italiane a quotarsi alla Borsa di Milano, perché questa è la “strada più semplice per avere capitali”.
UN PROGRAMMA lodevole. Se non fosse che non c’entra proprio niente con i compiti istituzionali della Commissione presieduta da Vegas. La Consob è un arbitro. E come tale dovrebbe tutelare il risparmio garantendo l’ordinato funzionamento dei mercati. Il listino azionario è invece gestito da Borsa Italiana. Tocca a questa società, una spa privata che fa capo alla City di Londra, darsi da fare per attrarre capitali e imprese . Vegas però, ormai lanciatissimo nel suo nuovo ruolo di promoter della piazza finanziaria milanese, confessa di essere pronto a chiedere la quotazione di Chrysler anche a Milano in aggiunta a Wall Street. Chissà che ne pensa Sergio Marchionne che invece sembra intenzionato a portarsi la Fiat dall’altra parte dell’Atlantico. In attesa della risposta, forse vale la pena segnalare che le ultime decisioni concrete della Consob vanno nella direzione opposta ai proclami a mezzo stampa del neopresidente. Proprio in questi giorni è entrato in vigore il nuovo tariffario della Commissione. Ovvero il documento che stabilisce i contributi a carico degli operatori di mercato, tra cui anche le società quotate in Borsa. Ebbene, dati alla mano si scopre che la tassa aumenta e tra i soggetti più penalizzati ci sono proprio le aziende che hanno scelto il mercato azionario come strumento di finanziamento. A prima vista non sembra un incentivo alla quotazione. D’altra parte, il neopresidente della Consob non dispone di grandi margini di manovra. I tagli varati da Tremonti, hanno praticamente azzerato il sostegno pubblico al bilancio dell’Authority. E così, per far quadrare i conti, la Commissione è costretta a puntare sui contributi obbligatori dei cosiddetti “soggetti vigilati”.
C’È POCO DA FARE, allora. Se vuol tenere il passo con i compiti sempre più gravosi che le sono affidati, la Consob non può fare altro che batter cassa presso gli operatori finanziari. C’è anche un problema di organico che va rafforzato, ma su questo punto scottante pochi hanno capito esattamente che cosa abbia in mente il nuovo presidente. Un argomento che gli sta molto a cuore sembra essere la nomina di un segretario generale, carica che al momento non è prevista nell’organigramma della Commissione. Per istituire questa nuova figura serve una modifica del regolamento interno e Vegas avrebbe già elaborato un provvedimento ad hoc che attribuisce al segretario generale compiti di assistenza e rappresentanza del presidente in una lunga serie di attività. É già pronto un candidato forte per il nuovo incarico. Si chiama Gaetano Caputi, un magistrato amministrativo a lungo collaboratore di Tremonti come capo dell’ufficio legislativo del ministero dell’Economia. Per sbloccare la nomina serve una delibera della Commissione con la maggioranza qualificata di quattro componenti su cinque. Il via libera potrebbe arrivare tra poco. E così, a tempo di record, Vegas avrebbe creato una nuova poltrona. Quasi un record, soprattutto se si considera che ormai da anni le nomine in Consob vanno a rilento . Un esempio: il vicedirettore generale Domenico Marino è andato in pensione ad aprile del 2010 e ancora non c’è un sostituto.
Al momento però Vegas sembra concentrato soprattutto sul nuovo segretario generale. I sindacati interni non l’hanno presa bene. Ieri l’assemblea dei dipendenti ha proclamato uno sciopero per protestare contro “l’inaccettabile commissaria-mento dell’istituto”. Ce l’hanno con il ministro Tremonti, l’ex capo di Vegas.