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 2011  febbraio 09 Mercoledì calendario

MOSCA È PRONTA A INONDARE L’INTERA EUROPA DI CAVIALE

Il caviale russo tornerà presto sulle tavole dei consumatori europei. Era dal 2002 che l’export da Mosca era bloccato. In questi giorni 150 chilogrammi di questa leccornia valicheranno i confini della Russia. E non è che l’inizio. Come ha annunciato Alexandre Saveliev, portavoce dell’Agenzia federale della pesca, nei prossimi cinque anni il mercato interno e quello internazionale saranno inondati di caviale russo.

Un tempo l’intera produzione di uova di storione proveniva dal Mar Caspio, con Russia e Iran nel ruolo di principali protagonisti.

Ma, dopo la caduta dell’Unione Sovietica, sono apparsi altri attori (dall’Azerbaigian al Kazakhstan al Turkmenistan), al punto che l’economia grigia e il bracconaggio hanno fatto disastri. La riproduzione naturale di questo pesce, vecchio di diversi milioni di anni, ha registrato un declino.

Messa in allarme, la Convenzione sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora selvatiche minacciate dall’estinzione (Cites) ha subito imposto delle quote sul caviale per impedire nel 2009 la pesca allo storione. Intanto, da Hubei alla California passando per l’Aquitania, l’acquacoltura di storioni si è sviluppata. Attualmente 120 tonnellate di caviale da allevamento sono prodotte ogni anno a livello globale. Buona parte viene esportata.

Finora la Russia era stata assente da questo mercato. Tutto il caviale prodotto (9 tonnellate di quello selvaggio e meno della metà di quello da allevamento) finiva al mercato interno, la cui domanda era molto alta. L’acquacoltura si è diffusa a poco a poco e adesso ha raggiunto il suo apice, con la produzione annua di circa 15 tonnellate in Russia. Unica avvertenza: serve un po’ di pazienza, perché lo storione vive mediamente 60-100 anni, ma ci vogliono sette-dieci anni affinché le femmine raggiungano la maturità. L’Europa si prepara a fare il pieno delle pregiate uova nere.