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 2011  febbraio 08 Martedì calendario

VENDUTO L’ «HUFFINGTON POST» IN RETE LA QUALITÀ COSTA

La prima scommessa è sulle notizie e sulle opinioni. La seconda è sull’impatto che quelle autorevoli hanno e avranno sempre di più in rete. Perché chi naviga non ha solo bisogno di essere informato. Ha sempre più necessità di commentare e leggere — tra imiliardi di informazioni che entrano in automatico nel grande mare degli aggregatori— le notizie di qualità e fidarsi di quello che trova sotto una testata riconoscibile. Questa è una delle chiavi per spiegare l’ultimo colpo clamoroso del web: l’intesa tra due giganti dell’informazione online americani a suon di centinaia di milioni. Il colosso del web made in Usa, Aol, ha infatti comprato per 315 milioni di dollari (di cui 300 cash) The Huffington Post, il blog d’informazione fondato nel 2005 da Arianna Huffington.
Nel 1995 in America chi si voleva connettere al web e avere il suo indirizzo di posta elettronica aveva una certezza di riuscirci con Aol. Dieci anni dopo, quando quel business stava tramontando, nasceva il blog della signora Huffington. In pochi anni, con quasi 25 milioni di visitatori unici al mese, è diventato uno dei new media più cliccati e punto di riferimento imprescindibile della politica Usa (a partire dal presidente Obama), dove si può discutere dei temi più disparati. Questi due mondi— nati sul web— cercano oggi una strada nuova. Dopo l’intesa (andata male) con Time Warner, Aol aggiungerà ai suoi oltre 100 milioni di visitatori al mese, gli altri 25 milioni di lettori dell’Huffington Post: nuova audience di qualità che rappresenta milioni di dollari in potenziali investitori pubblicitari. Contemporaneamente, la signora Huffington allargherà a dismisura la sua platea. «È come scendere da un treno che corre veloce e salire in volo su un aereo supersonico» , ha commentato lei, una delle donne più potenti della stampa Usa, da oggi ancora più potente perché nominata a capo del nuovo The Huffington Post Media Group. Sarà lei infatti a integrare i contenuti del suo sito con la grande rete di Aol, puntando su video, approfondimenti locali, diffusione internazionale e ogni piattaforma possibile: rete, cellulari e tablet. Il futuro è già qui.
Iacopo Gori