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 2011  febbraio 08 Martedì calendario

IL MENU DELL’INSETTO. MANGIA (AL BUIO) 399 TIPI DI BATTERI - E’

stata scoperta una nuova catena alimentare: un insetto eccezionalmente evoluto che vive in una grotta in Italia non ha bisogno per nutrirsi, come tutti gli altri esseri, di cibo legato alla presenza del sole. Non si alimenta cioè di piante che fanno la fotosintesi clorofilliana né di animali da essa dipendenti, ma si nutre di batteri. E anche questi per vivere non hanno bisogno del sole. È un’altra concezione della vita, distante da quella che siamo abituati a immaginare. Già alla fine degli anni 70 si moltiplicarono le scoperte in abissi oceanici privi di luce, di comunità ricchissime di solfobatteri legati a sorgenti idrotermali, cioè batteri a cui non serve l’aria per vivere, che non respirano ossigeno, ma zolfo. E anche in una grotta della Romania, alla fine degli anni 90, si scoprì che acque termali alimentano solfobatteri che a loro volta nutrono una ricca messe di invertebrati. Ma nel caso dell’insetto scoperto nella grotta di Bus de la Genziana (sul Pian Cansiglio, una delle più belle foreste prealpine d’Italia tra Veneto e Friuli) la situazione è ancora diversa: non ci sono acque sotterranee solforose né solfo batteri. Cansiliella servadeii (questo il nome dell’insetto) fa parte di una nuova catena alimentare che si basa su 399 differenti batteri di cui circa la metà sono nuovi per la scienza. La scoperta è stata fatta da un gruppo di ricercatori italiani guidati da Maurizio G. Paoletti, del Dipartimento di biologia dell’Università di Padova, in collaborazione con il Dipartimento di geologia ambientale dell’Università di Roma e con l’Università della Louisiana (Usa). Ma come si nutre Cansiliella? L’insetto bruca su una concrezione calcarea, percolante d’acqua, chiamata moonmilk (latte di luna) dove rosicchia nella superficie il biofilm batterico. Durante i suoi continui spostamenti anfibi, l’insetto raccoglie alla superficie del suo corpo materiale batterico che lo induce a lunghe e accurate pulizie e che si porta alla bocca tramite le zampe anteriori e le spazzole delle mascelle. La scoperta, di prossima pubblicazione sull’International Journal of Speleology (nella foto la copertina), va al di là dell’interesse strettamente legato al mondo degli insetti. L’approfondimento di questa nuova risorsa alimentare non irrilevante può fornire elementi nuovi per risolvere problematiche inerenti l’alimentazione in generale. «I batteri— dice Paoletti — costituiscono la nuova frontiera della biodiversità» .
Massimo Spampani