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 2011  febbraio 08 Martedì calendario

È morto Paul Getty, fu rapito a Roma - NEW YORK - Da 30 anni viveva imprigionato in un corpo che gli dava solo sofferenza: Paul Getty non vedeva quasi più, non sentiva, non riusciva a muoversi e la sua voce si era ridotta a uno stridolio quasi incomprensibile

È morto Paul Getty, fu rapito a Roma - NEW YORK - Da 30 anni viveva imprigionato in un corpo che gli dava solo sofferenza: Paul Getty non vedeva quasi più, non sentiva, non riusciva a muoversi e la sua voce si era ridotta a uno stridolio quasi incomprensibile. Stroncato a 24 anni da un ictus causato da una overdose di eroina, l’erede della fortuna dei petrolieri Getty aveva subito un ulteriore peggioramento nelle ultime settimane. Suo figlio Balthazar, il fratello Mark e sorelle Aileen e Arianne erano stati avvertiti ed erano partiti da Los Angeles per essergli vicino. Così, a 54 anni, Paul non è stato solo quando è arrivato alla fine di una vita tragica e sofferta. Si è spento circondato dai familiari nella notte di domenica, nella residenza che la famiglia aveva nella campagna inglese del Buckinghamshire. Paul Getty III era venuto a vivere negli Stati Uniti dopo l’orrenda avventura del rapimento in Italia, e dopo aver sposato a soli 18 anni la modella Martin Zacher. Quel matrimonio gli valse di essere diseredato dal nonno, che peraltro aveva manifestato una cieca taccagneria quando il nipote era nelle mani dei rapitori. Paul Getty I, petroliere famoso per un’avarizia sordida e offensiva (i suoi ospiti potevano solo usare telefoni a pagamento!) aveva posto come condizione che i nipoti non si sposassero prima del 25esimo anno d’età. Così Paul III fu cancellato dal testamento del nonno. E quando, nel 1986, rimase in coma per sei settimane, per risvegliarsi ridotto a un fantasma, anche suo padre, Paul II, si rifiutò di aiutarlo e pagargli le spese ospedaliere. Fu la madre, Gail, a prendersi cura di lui, ma presto non riuscì a reggere il peso dei 20 mila dollari di cure mensili. E così Paul III fece causa a Paul II, che nel frattempo aveva ereditato il patrimonio di Paul I. E Paul II, che pure regalava milioni di dollari a destra e a manca in beneficenza, continuò a fare resistenza, sostenendo (lui che da giovane aveva abusato altrettanto di alcol e droghe) che il figlio non meritava il suo aiuto perché ”si era causato da solo il suo male”. Il giudice fortunatamente non accettò il ragionamento e condannò il miliardario a pagare le spese mediche del figlio. E da allora Paul III si ritirò a vivere con la madre in una villa di Los Angeles, fornita di tutto, con domestici, infermiere e macchine ospedaliere. Qualche volta, madre e figlio facevano qualche viaggio a Londra o sui laghi in Italia. Ma quando i medici hanno fatto capire che la fine si avvicinava, Paul ha scelto la verdeggiante campagna inglese per dire addio alla vita.