Francesco Semprini, La Stampa 8/2/2011, 8 febbraio 2011
IL BLOG DEI BLOG VENDUTO PER 315 MILIONI
E’ il nuovo sogno americano che si avvera, un sogno hi-tech: il blog diventa leader della rete nel nuovo decennio. La conferma giunge da Huffington Post: il «diario online» fondato da Arianna Huffington sta per essere rilevato da American Online (Aol) per 315 milioni di dollari. Per Arianna Stassinopoulos (cognome da nubile), la dama ultra liberal del Web, partita da Atene per realizzare il suo sogno americano, è una grande vittoria suggellata domenica sera con la firma nel corso del Superbowl, al Cowboy stadium di Arlington, vicino Dallas.
«Tutto è successo velocemente», spiega la Huffington, 60 anni, una laurea a Cambridge e un matrimonio finito con un parlamentare repubblicano, Michael. Dopo lo scorporo da Time Warner, atto risolutivo di un’unione sfortunata, Aol ha dato il via a una serie di investimenti sul web per rafforzare gli introiti pubblicitari. Guidata dal nuovo ad Tim Armstrong ha rilevato tra gli altri TechCrunch, 5Min Media e ThingLabs , importanti bacini di utenza per gli inserzionisti. Lo shopping online si è così perfezionato con Huffington Post, divenuto nel giro di cinque anni protagonista dell’informazione digitale, tanto da essere definito il blog dei blog.
Il sito co-fondato da Arianna nel maggio 2005 vantava a dicembre 25 milioni di visitatori. La società sino ad oggi controllata dai suoi stessi fondatori, la Huffington e il presidente Kenneth Lerer, rispettivamente direttore editoriale e presidente, oltre che da un gruppo di investitori, nel 2010 ha registrato ricavi per 30 milioni di dollari, destinati a diventare 50 milioni nel 2011 e 100 milioni entro il 2012.
La stessa Arianna aveva spiegato a dicembre che la società avrebbe raggiunto l’utile dibilancio alla fine del 2010. Aol da parte sua ha registrato nel quarto trimestre del 2010 un calo del 29% delle vendite pubblicitarie, mentre per l’intero anno la flessione è stata del 26% a 596 milioni di dollari. Ora nascerà un operatore da 270 milioni di visitatori nel mondo e 117 milioni solo negli Stati Uniti. «Huffington Post ci consente di creare un media di nuova generazione con contenuti globali e servizi diversificati», spiega Armstrong. I termini finanziari prevedono il pagamento di 300 milioni di dollari in contanti. Da un punto di vista operativo Arianna diventa direttore generale ed editoriale di Huffington Post Media Group, che include tutti i contenuti del suo sito e quelli di Aol, ovvero video, musica e rubriche nuove, approfondimenti locali, una diffusione internazionale (si parla di un HuffPost-Brasile) e l’integrazione a tutto campo tra web, cellulari e tavolette digitali. «Vogliamo dare più spazio alle donne, alle storie e all’economia in carne ed ossa», dice la commentatrice.
L’operazione è l’ultima tappa di una serie di successi per il blog dei blog. Durante le presidenziali del 2008 HuffPost, vicino a posizioni di centro sinistra, ha superato il conservatore Drudge-Report. L’incoronazione è giunta da un sponsor d’eccezione come Barack Obama, che il 10 febbraio 2009, nel corso di una conferenza stampa, ha accettato una domanda da un reporter del Post, prima volta in assoluto che questa opportunità veniva offerta a un sito d’informazione sul web.
Sul suo esempio sono nate altre realtà come il Daily Beast di Tina Brown - altra potente della stampa Usa - che da poco si è unito con Newsweek. Wall Street tuttavia è apparsa cauta: Aol ha perso ieri il 3,28%: secondo gli investitori spendere una cifra del genere è un azzardo, anche se in ballo c’è il blog dei blog.