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 2011  febbraio 05 Sabato calendario

Montecarlo, il broker e i soldi all’uomo di Fini - Ricordate James Wal­fenzao? È il consulente olan­dese che l’ 11 luglio 2008 firma per conto della off-shore Prin­temps il contratto d’acquisto da An della casa nel Principa­to, quella che Fini aveva eredi­tato per la «buona battaglia» dalla contessa Colleoni

Montecarlo, il broker e i soldi all’uomo di Fini - Ricordate James Wal­fenzao? È il consulente olan­dese che l’ 11 luglio 2008 firma per conto della off-shore Prin­temps il contratto d’acquisto da An della casa nel Principa­to, quella che Fini aveva eredi­tato per la «buona battaglia» dalla contessa Colleoni. Wal­fenzao sembrava solo uno dei tanti professionisti (come Tony Izelar e Suzi Beach) coin­volti nell’ affaire per creare un sistema di scatole societarie e nascondere il reale acquiren­te. Ossia quello che secondo le autorità di Saint Lucia (do­ve Printemps e Timara hanno sede) altri non è che il «cogna­to » di Fini, Giancarlo Tulliani. Sempre Walfenzao è l’uo­mo al cui domicilio di Monte­carlo Tulliani, come ha dimo­strato il Giornale all’inizio del­lo scorso autunno, domicilia le bollette delle utenze della casetta monegasca. Ma il suo ruolo non si ferma qui. Perché sempre Walfenzao, tramite la stessa società che ha «battez­zato » le due off-shore (la Cor­porate agents St Lucia ltd), controlla la Uk Atlantis hol­ding, plc. Che a sua volta con­trolla parte dell’Atlantis Wor­ld Group, il colosso dei casinò (e, in Italia, del gioco legale) guidato dall’imprenditore,vi­cino ad An, Francesco Coral­lo. Quando il link è emerso ha subito dato da pensare, anche perché nel 2004 Gianfranco Fi­ni, insieme all’ex moglie Da­niela Di Sotto e al fedelissimo segretario (due anni dopo en­­trato in Parlamento) France­sco Proietti Cosimi, detto «Checchino», andò in vacan­za proprio a Sint Marteen, An­tille Olandesi, dove la Atlantis ha la sua base, finendo immor­ta­lato a cena proprio nel risto­rante di uno dei casinò del gruppo. Possibile che l’apparizione di Walfenzao nella compra­vendita dell’appartamento, 4 anni dopo, fosse solo un caso? In che modo Tulliani, che Fini stesso indica come colui che reperisce l’acquirente, entra in contatto con il broker dei Paesi Bassi? Ora le domande si moltipli­cano. Perché nel numero in edicola, il settimanale Pano­rama racconta come una car­rettata di soldi, più o meno 600mila euro, siano transitati tra il 2006 e il 2010 dal gruppo Atlantis a «società e associa­zioni collegabili al segretario particolare di Fini», ossia «Checchino» Proietti. Que­st’ultimo è stato accostato al­la Atlantis non solo per quella cena del 2004, ma anche per­ché nel 2005 viene intercetta­to dalla procura di Potenza mentre promette al Gruppo un intervento con il presiden­te dei mo­nopoli di Stato per sa­nare il rischio che la società ve­nisse fatta fuori dal business, a causa di problemi tecnici nel mettere online le sue «slot». Ora saltano fuori anche que­sti i­nsoliti flussi di denaro rico­struiti dal settimanale. Nel 2006, secondo Panorama , un bonifico piombato il 20 mar­zo in una piccola banca di Su­biaco è oggetto di una «sos», la segnazione di operazione sospetta. Si tratta di 120mila euro destinati all’associazio­ne culturale e ambientale «Simbruini», e l’ordinante è l’Atlantis world group of com­panies . La causale? Un «con­tributo organizzazione rasse­gna gospel ». Solo che la rasse­gna non c’è mai stata, a quan­to accertato da Panorama , che ha intervistato il sindaco di Subiaco,all’epoca capo del­l’associazione. L’uomo, Pier­luigi Angelucci, ha detto al set­timanale che quell’operazio­ne­gli era stata richiesta dal se­gretario di Fini, e di aver con­segnato i soldi, dopo averli riti­rati in più tranche , proprio a Proietti, «a casa e in via della Scrofa». La fattura? Un falso, ammette lo stesso sindaco, per giustificare l’arrivo di quel­la sommetta. Proietti smenti­sce tutto, bolla come «assur­de » le parole del primo cittadi­no. Ma Panorama scova altri finanziamenti, diretti dal gruppo Atlantis alla «Keis Me­dia », società della figlia e del nipote di Checchino. La Keis, prima di fallire a luglio 2010, aveva prodotto lo spettacolo di Loretta Goggi Se stasera so­no qui e il musical «Robin Ho­od ». Ricevendo per il primo due bonifici da 120mila euro da Atlantis servizi nel 2008 e nel 2009. E, per 100 rappresen­tazioni del secondo, 200mila euro dalla Bplus (nuovo no­me della Atlantis servizi) nel 2010. A che pro quei soldi dal gruppo Corallo al segretario di Fini?