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 2011  febbraio 05 Sabato calendario

L’ISOLA GIOCA LA CARTA PAPI GIRLS


Raffaella Fico diventa il traino principale dell’ottava edizione dell’Isola dei famosi, al via il 14 febbraio, e pure un incubo per Massimo Liofredi, direttore di Raidue. Quanto è opportuno che una delle ragazze coinvolte nelle intercettazioni per le feste di Arcore venga messa sotto contratto dal servizio pubblico televisivo per una trasmissione di punta? Domanda un po’ bacchettona, certo, con risposta di Liofredi piuttosto confusa.

Si comincia con il più classico degli scaricabarile: «Beh, io ho mosso dei dubbi sulla Fico», borbotta imbarazzato il direttore di Rai Due, «e mi sono chiesto perché non investiamo mai su personaggi della rete, che con l’Isola si possano fortificare e poi dare solidità a tutto il canale. Però, poi, l’elenco dei partecipanti all’Isola è stato portato da Masi (il direttore generale della Rai, ndr), e lui l’ha approvato. Quindi, se il capo dell’azienda mi dice di andare avanti, io vado avanti».

All’epoca, tuttavia, le intercettazioni della Fico non erano ancora uscite. Nel caso si fosse saputo prima della firma del contratto, avrebbe preso lo stesso la showgirl? «No, non la avrei messa sotto contratto», assicura Liofredi. Insomma, il caos è grande sotto il cielo di viale Mazzini (tanto che in cartella stampa si scrive che l’Isola dei famosi inizia il 14 gennaio, quindi un mese fa).

Ci pensa Simona Ventura a rincarare la dose sugli handicap di Raidue: «Quest’anno andiamo in onda di lunedì, una scelta azzeccata, che mi piace. Certo, avremo contro Il Grande Fratello, e non partiamo per vincere. Loro hanno anche un traino fortissimo, che lascia Canale 5 al 28% di share; noi, su Rai Due, dovremo invece risalire molto dal 6% che ci lascia in eredità il Tg2. Lo scorso anno si disse che l’Isola era crollata, perché aveva fatto una media del 19%. Secondo me, invece, lo share era stato buono».

Quanto al caso Fico, Ventura professa un po’ di sano realismo misto al cinismo tipico della maturità: «Mi hanno raccomandato un sacco di Bunga girls (le ragazze del Bunga Bunga, ovvero quelle delle feste di Arcore, ndr), ma non le ho prese. E non è stato facile, perché, vi assicuro, sono molte le ragazze che sono andate alle feste di Berlusconi, una percentuale enorme sul totale ragazze. La Fico era stata selezionata prima dello scandalo, senza nessuna raccomandazione. Certo, in trasmissione adesso io andrò spesso a toccare il tema feste con lei, le chiederò cosa faceva ad Arcore in quelle serate. Cosa faceva lei, come d’altronde cosa facevano anche le gemelle De Vivo, che ho lanciato io all’Isola e che non avrei mai immaginato in quel ruolo...Vedo che hanno fatto carriera. Ormai tutto si consuma molto velocemente, queste ragazze durano uno-due anni, fanno un calendario, e poi via, avanti un’altra. Siamo a un punto di non ritorno», prevede la Ventura, «e la gente è stufa di questo, sta crollando tutto e resteranno in piedi solo quelli che sanno stare in piedi da soli, senza tessere di partito o compromessi sessuali. Comunque, confesso che avrei voluto tutte le Papi girls sull’Isola, e le avrei fatte restare lì per sempre».

Una freschezza di pensiero, quella della Ventura, che stride, invece, con l’artificio del suo viso, reso quasi inespressivo da trattamenti estetici di cui la presentatrice non avrebbe proprio bisogno. Si chiude con un paio di battute. La prima su X-Factor, che dovrebbe essere cancellato dal palinsesto di Raidue, «ma non è ancora deciso nulla», dice Liofredi, «perché ci stiamo riflettendo da quasi tre mesi e direi che stiamo arrivando alla fine della riflessione». La seconda sulle telefonate in diretta televisiva da parte di qualche direttore o presidente del consiglio: «beh, visti i picchi di ascolto», chiosa sorridendo la Ventura, «vorrei riceverne una tipo quella fatta a Gad Lerner. Non quella di Masi a Santoro. Ma quella fatta all’Infedele, sì».