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 2011  febbraio 04 Venerdì calendario

DAL CICLONE TABLET PIÙ SPAZI DI BUSINESS PER L’EDITORIA GLOBALE

Sulla prima pagina di The Daily si vede la tempesta di neve che devasta gli Stati Uniti. Ma i 120 giornalisti assunti per realizzare il nuovo quotidiano che si legge solo con l’iPad hanno il compito di riscaldare l’atmosfera del mercato dei giornali. La News Corp ha speso 30 milioni per avviare il quotidiano e prevede di sostenere costi per mezzo milione di dollari a settimana per produrlo. L’abbonamento costa 40 dollari all’anno. L’obiettivo è raggiungere un milione di abbonati. I conti possono tornare. Torneranno?

Si possono fare tutti i conti possibili: sulla diffusione di tablet, sulla predisposizione del pubblico a spendere per i contenuti digitali, sull’orientamento degli investitori pubblicitari a investire sul nuovo supporto e sulla quantità di persone che gradiranno la formula editoriale. Ma un fatto è certo: la scommessa del direttore Jesse Angelo e del suo editore va oltre il progetto lanciato ieri e non si valuta solo con i numeri.

I tablet sono un successo. La Apple ha venduto finora quasi 15 milioni di iPad. I concorrenti, da Samsung a Motorola, da Hp a Rim, stanno lanciando i loro tablet, con i propri sistemi operativi o con quello di Google, Android. Secondo la società di ricerche Gartner, si potrebbe superare la soglia dei 50 milioni di tablet venduti nel mondo nel 2011 e arrivare a 208 milioni nel 2014. Il pubblico li userà per consultare il web, scambiare la posta elettronica, giocare, vedere filmati e usare le applicazioni scritte apposta per questi strumenti. La predisposizione a comprare apps è provata da tempo per gli iPhone e si sta dimostrando altrettanto reale sugli iPad. Ma si venderanno anche le applicazioni d’informazione?

Il problema è ben noto: abituato a internet, il pubblico ha molti modi per raggiungere le notizie gratuitamente. The Daily, in questo senso, offre un’indicazione strategica decisiva: i giornali non vendono notizie, ma un modo speciale per confezionarle. Le singole informazioni non sono il motivo d’acquisto. Tanto è vero che ogni notizia del Daily può essere inviata dai sottoscrittori dell’abbonamento a chiunque, via Twitter, Facebook o mail. Il prodotto in vendita è la chiave di lettura editoriale, la selezione significativa di notizie, il design unico. Valori che sull’iPad possono essere riconosciuti. Il pubblico dedica in media 70 secondi a un giornale sul web e 25 minuti a un giornale di carta, calcola Hal Varian, economista di Google. L’iPad potrebbe essere uno strumento capace di indurre il pubblico a godersi un giornale digitale con più calma che sul web. Quindi le premesse perché possa riconoscere un pagamento ci sono. Ma il giornale deve essere fatto in modo da convincere di valere: deve avere immagine e contenuto.

Sul piano dell’immagine, lo stile del lancio non ha deluso e la collaborazione della Apple ha aiutato. Al momento della lettura, invece, The Daily ha rivelato un posizionamento da giornale popolare che apparentemente cozza con il gusto sofisticato dei primi acquirenti di iPad. Da questo punto di vista la scommessa di News Corp è che il tablet diventi un oggetto tanto comune da far emergere un genere di lettori che si divertono a leggere notizie più dense di emozione e gossip che di analisi approfondite. Certo, il primo numero era più che altro una dimostrazione dello strumento, molto adatto a un prodotto ricco di grafica, fotografia, video, interattività. Le notizie erano meno curiose della forma con la quale erano prodotte. Ma da questo punto di vista la formula troverà un suo equilibrio. The Daily punta forse a ripetere – nel nuovo contesto – la storia di successo di Usa Today, lanciato negli anni Ottanta del secolo scorso. La riuscita del Daily avrebbe un grande significato: un atteggiamento imprenditoriale coraggioso può ancora pagare nell’editoria del nuovo millennio.