Giorgio Viberti, “La Stampa” 4/2/2011, 4 febbraio 2011
«A Pechino subii tre prelievi: quattro giorni prima della corsa, alla vigilia e dopo la gara. In tutto dovevano essere 6 provette, 2 per ogni prelievo, invece mi dissero che ce n’erano 7 e che un solo campione era positivo
«A Pechino subii tre prelievi: quattro giorni prima della corsa, alla vigilia e dopo la gara. In tutto dovevano essere 6 provette, 2 per ogni prelievo, invece mi dissero che ce n’erano 7 e che un solo campione era positivo. E gli altri? Ma non basta. Durante i prelievi c’era solo personale cinese, che non parlava altre lingue. Nessuno sa dove siano state conservate le provette, non c’è nemmeno una data ufficiale sul campione positivo che mi è stato attribuito». (Davide Rebellin, pronto al ritorno alle corse dopo la squalifica per la positività ai Giochi 2008)