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 2011  febbraio 03 Giovedì calendario

Franco James

• Palo Alto (Stati Uniti) 19 aprile 1978. Attore. Golden globe per James Dean (2001, attore miniserie o film tv), nomination anche per Pineapple express (2008, protagonista commedia) e 127 hours (2010, protagonista dramma), interpretazione che gli valse anche la nominaton all’Oscar • «[...] evoca molti volti, diversi e contrastanti. Il sosia di James Dean nel film dedicato al simbolo del divo ribelle. La nemesi di Spiderman. L’amante gay di Harvey Milk in Milk. L’eterno stonato di Pineapple Express. Il poeta Allen Ginsberg in Urlo. [...]» (Lorenzo Soria, “La Stampa” 16/9/2010) • «Guardando la carriera di James Franco viene in mente la definizione che Joanne Woodward dava di Dennis Hopper: “Dennis è un genio. Non sono sicura in cosa e neanche lui, credo. Certo non nella recitazione. Ma è un genio” [...] oltre a recitare [...] dipinge, scrive racconti, insegna, crea sculture. Non sempre con risultati esaltanti. Basta farsi un giro per Youtube per vederlo condividere una performance al MoMa con Marina Abramovic, farsi video-intervistare dal fratello minore Dave, muoversi, bello e tenebroso, in spot su prodotti made in Italy. E perfino duettare dal vivo, sulle note di Proud Mary con il bizzarro cantante Kalup Linzy. Fulminati dalla performance in rete (“Franco ha bisogno di qualche lezione ma se la cava benissimo”) gli organizzatori dell’Academy l’hanno chiamato a presentare la cerimonia degli Oscar, accanto a Anne Hathaway: sono i più giovani conduttori di sempre [...] è cresciuto in una famiglia artistica. “Mia madre e mio padre erano pittori, si sono incontrati alla scuola per le Belle Arti di Stanford. Poi lui è diventato un colletto bianco della Silicon Valley, lei una scrittrice di libri per ragazzi che mi leggeva, ogni sera, facendomeli commentare. Un’attività che mi ha influenzato profondamente. Mia nonna e mia zia invece tenevano una galleria d’arte giapponese. Ma l’esempio della creazione costante era il nonno, anche se faceva il manager, se andava in giro con pennelli e fogli nella borsa” [...] ha esordito come il nuovo James Dean in un film tv, ha girato una raffica di ruoli drammatici ed è diventato famoso con la saga di Spiderman. Poi è entrato in crisi. E ha dichiarato che un film buffo e pazzo come Strafumati le aveva salvato la vita. “Ho iniziato a recitare troppo presto, ho fatto troppi film. Mi piaceva, ma c’era qualcosa in quel che facevo che non funzionava. Era diventata una cosa che mi faceva terribilmente soffrire. Quel set con Judd Apatow e gli amici con i quali avevo iniziato la carriera d’attore in tv hanno ritirato fuori il mio lato buffo. Mi sono rilassato e le critiche al mio personaggio di ‘sballato’ sono state ottime. Ho riscoperto che la recitazione deve essere un processo divertente [...] Recitare è un’attività che mi interessa, come scrivere poesie, dipingere, dirigere. Ma io amo il gioco di squadra, collaborare con altri talenti, in ogni campo artistico. Sono tornato a studiare letteratura perché alcuni dei miei scrittori preferiti insegnavano e volevo incontrarli. Un film, comunque, è soprattutto opera del regista. Lo so perché anche io dirigo, e lo farò sempre più spesso. Io non posso controllare come andrà la mia carriera ma posso scegliere con chi lavorare e affidarmi a lui” [...] dorme pochissime ore per notte [...] “Sì. La vita è troppo piena di cose belle da fare per perdere tempo a dormire”» (Arianna Finos, “la Repubblica” 3/2/2011).