Michela Proietti, Corriere della Sera 03/02/2011, 3 febbraio 2011
«SORRIDI E NON FARE NIENTE». LA VITA IN STILE LEBOWSKI —
Primo comandamento: «La vita è corta e complicata e nessuno sa cosa farci, dunque prendila con calma» . Secondo comandamento: «Smettila di preoccuparti di arrivare sul podio: rilassati con qualche amico e qualche birra» . Le tavole della (nuova) fede proseguono con rivoluzionari diktat: «Fai del tuo meglio per rimanere te stesso» , oppure «sopporta e sorridi» . Meno intellettuale dell’ «Elogio dell’ozio» di Russell, più strutturata di un gruppo spontaneo da social network: «Il grande Lebowski» , il film-cult dei fratelli Coen, ora è una «religione» che raggruppa 100 mila adepti. Fondata nel 2005 da Oliver Benjamin, giornalista californiano folgorato dallo stile di vita disimpegnato del protagonista Jeffrey Lebowski, oggi il Dudeismo è una religione laica che esalta la pigrizia e condanna la frenesia. L’obiettivo non è la conquista di un posto in Paradiso, ma una vita al riparo da stress e insoddisfazioni. A 13 anni di distanza dalla comparsa di Jeffrey Lebowski, l’ex hippie meglio conosciuto come Dude (da qui il nome della religione) è diventato il manifesto di un movimento considerato una forma moderna di taoismo, almeno nelle intenzioni di Oliver Benjamin. Tutto fa capo alla «Church of the Latter Day-Dude» , che veicola la dottrina attraverso il sito www. dudeism. com dove Jeffrey Lebowski è rappresentato con il nuovo uomo vitruviano. La perfezione in questo caso è quella sfilacciata di «Dude» , quarantenne con capelli lunghi e pizzetto, disoccupato non affannato alla ricerca di un lavoro, senza moglie né figli, che passa il tempo a giocare a bowling mentre la Los Angeles intorno a lui si dilania tra arrivismo e carriera. Un’indolenza magnetica, imitata già dal 2002 nel Lebowski fest, una specie di Woodstock dei «Dude» , dove gli emuli del nullafacente californiano trascorrono qualche giorno in pantaloni corti a scacchi, camicia hawaiana, notti bianche del bowling, bevute di White Russian, quiz e concorsi a premi. Adesso la filosofia di vita anti-frenesia è diventata una religione laica che raggruppa i non affaccendati. «Se volete trovare pace e buona volontà sulla terra vi aiuteremo — avverte il sito —. Ma non prima di aver fatto un sonnellino» . Oltre all’ «uber-Dude» Jeffrey Lebowski, non manca la carrellata di «Dude» nella storia, come Eraclito, che con la filosofia del divenire e dell’impossibilità di «bagnarsi nello stesso fiume per più di una volta» ha insegnato ad attraversare «quel fiume con un cocktail e una camera d’aria» . Una religione non sessista («i Dude sono sia maschi che femmine» ) e senza distinzioni gerarchiche: tra gli esempi da seguire «Mahatma» Gandhi (definito «l’uomo in pigiama bianco» ) e Gesù Cristo («il profeta barbuto mite» ) sono in compagnia di Snoopy (citato per la filosofia esistenziale «la mia vita non ha scopo, è senza direzione, senza senso, eppure io sono felice» ) La nuova religione ha anche una lingua che ricalca le espressioni lebowskiane, il dudeish, e un ordine ecclesiale: per diventare sacerdoti è sufficiente registrarsi online e da quel momento si può «presiedere un funerale, un matrimonio, o qualsiasi tipo di celebrazione con orgoglio ed autorevolezza, o semplicemente rilassarsi e godersi la consapevolezza di essere un ministro ordinato in una delle religioni più accomodanti» . Il «take it easy» è alla base di tutto ed è accompagnato da un’irriverente (e ironica) vena artistica, raccolta nel «Dudenheim Museum» dove anche «L’ultima cena» è rivista in chiave rilassata. Anche la Bibbia ha un nuovo volto: la Duderonomy ordina agli adepti di «dare denaro a un teppista che lo chiede: in mancanza di contanti usare tutto il migliore humor per alleggerire la situazione, altrimenti colpitelo con una palla da bowling» . Gli insulti e le parolacce vanno evitate «a meno che non abbiate a che fare con persone davvero care» e per tutti i peccati del mondo «take it easy e perdonate. Amen» .
Michela Proietti