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 2011  febbraio 03 Giovedì calendario

C’È UN SISTEMA SOLARE COME IL NOSTRO

C’è un sistema planetario che somiglia al nostro: dei suoi 6 pianeti uno ha una massa poco più che doppia rispetto alla Terra. E’ la notizia diffusa ieri con grande enfasi dalla Nasa e pubblicata oggi su «Nature». Eccitante. La doccia fredda si riassume in un numero: 2000. Sono gli anni luce che ci separano dal nostro sosia. Un abisso che dà le vertigini a chi conosce le attuali possibilità dei viaggi spaziali.

Per capirci, mettiamola così. La navicella «Voyager 1» è l’oggetto che più si è allontanato dalla Terra. Dopo 33 anni di viaggio, oggi, 3 febbraio 2011, si trova a 116 «unità astronomiche» da noi. L’unità astronomica è una misura che equivale alla distanza tra la Terra e il Sole (150 milioni di chilometri). Bene: con il suo passo attuale, «Voyager 1» potrebbe arrivare a 2000 anni luce in 130 milioni di anni.

Però non bisogna disperare. Ieri sera la Nasa ha anche presentato la lista dei 510 pianeti già scoperti intorno ad altre stelle. Fino al 1995 non se ne conosceva neppure uno. Anzi, la maggior parte degli astronomi disperava di poterne trovare. Poi un astronomo di Ginevra, Michel Mayor, ha messo a punto la prima tecnica per scovali e la caccia è iniziata. Poco dopo si sono sviluppate altre tecniche, e infine sono arrivati satelliti specializzati in questo lavoro: il francese «Corot» e «Kepler» della Nasa.

Le scoperte si susseguono a ritmo frenetico. Piovono pianeti. Per la maggior parte sono diversissimi dal nostro, inabitabili e lontani. Ma prima o poi uno come la Terra salterà fuori, e a distanze più ragionevoli (tuttavia sempre tali da richiedere viaggi di oltre centomila anni). Gli astronomi prevedono che nel 2020 gli esopianeti noti saranno decine di migliaia. Basta la statistica a renderli fiduciosi. Ormai sappiamo la cosa più importante: nell’Universo i sistemi planetari non sono una eccezione, sono la regola. Ancora nella prima metà del Novecento il celebre astronomo inglese James Jeans era così convinto della loro rarità da non escludere che il sistema solare fosse unico nella Via Lattea.

Scorriamo la lista della Nasa, questa anagrafe dei nuovi pianeti. Le stelle con almeno un compagno planetario sono 430. Dei 510 esopianeti conosciuti 320 sono giganti gassosi: massa enorme, niente superficie calpestabile. Abbiamo poi 115 pianeti simili a Giove ma caldi, troppo caldi per i nostri gusti. Anche questi, comunque, sono gassosi: scordiamoceli. L’attenzione si concentra sui rimanenti 75 esopianeti. Nessuno è davvero paragonabile alla Terra: hanno masse maggiori, sono troppo vicini alla loro stella, hanno un clima torrido, probabilmente sono privi di atmosfera. Qualcuno, però, sembra nelle condizioni giuste per sviluppare forme di vita.

Più promettente è la similTerra del sistema planetario di Kepler 11 annunciato ieri, scoperto tra le costellazioni del Cigno e della Lira con il satellite «Kepler» da un gruppo di 39 astronomi guidati da Jack Lissauer del «Centro Ames» della Nasa. Con una massa di 2,3 Terre, è finora il migliore dei nostri sosia. Gli altri pianeti di quel sistema hanno masse comprese tra 2,3 e 13,5 Terre. Tutti sono roventi, perché orbitano nelle immediate vicinanze della loro stella. Peccato.