Vittorio Sabadin, La Stampa 3/2/2011, 3 febbraio 2011
Niente più costosissime rotative, basta con la carta e addio anche ai camion che la trasportano». Rupert Murdoch, il più grande editore di giornali di carta, sorrideva mentre ieri a New York ipotizzava un futuro forse ancora lontano presentando «The Daily», il primo quotidiano ideato e prodotto esclusivamente per l’iPad
Niente più costosissime rotative, basta con la carta e addio anche ai camion che la trasportano». Rupert Murdoch, il più grande editore di giornali di carta, sorrideva mentre ieri a New York ipotizzava un futuro forse ancora lontano presentando «The Daily», il primo quotidiano ideato e prodotto esclusivamente per l’iPad. L’anziano editore australiano era stato il primo, alcuni anni fa, a dire che un’epoca era finita e che bisognava cambiare: cambiare o morire. L’arrivo dell’iPad, un oggetto del quale si è subito innamorato, lo ha però convinto che la strada del cambiamento fosse diversa da quella che gli editori avevano immaginato. L’idea che i giornalisti di un’unica redazione avrebbero potuto fare tutto, lavorare per il giornale su carta, per Internet e magari per l’iPad, si è scontrata con la realtà: i tablet di nuova generazione sono troppo sofisticati per poter essere alimentati da una organizzazione redazionale tradizionale. Richiedono un misto di informazione e intrattenimento e una lettura «visuale» dei contenuti che vanno progettate autonomamente. Invece di utilizzare per «The Daily» le migliaia di giornalisti che lavorano per le sue testate, Murdoch ne ha assunti un centinaio. E’ evidente che qualche sinergia con le altre pubblicazioni del gruppo e con Fox tv continuerà a esserci, ma il segnale lanciato è forte: comincia una nuova’epoca, bisogna crederci e investire risorse nel nuovo cammino. Come sempre, i primi commenti sono discordanti. C’è chi giudica «The Daily» il primo passo verso un nuovo Rinascimento editoriale e chi ne sottolinea la mancanza di spessore, come se fosse solo una versione di lusso dei giornali gratuiti che vengono offerti nelle metropolitane. La nuova avventura costa poco, ha detto Murdoch. Grazie alle spalle larghe del suo impero, può giocare su più tavoli investendo contemporaneamente nell’innovazione e nella tradizione del «Wall Street Journal» e del «Times». Ben sapendo che gli utili, la serietà e l’autorevolezza sono ancora tutti su carta.