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 2011  febbraio 02 Mercoledì calendario

LIBERTA’ ECONOMICA, NEL PIANO MENO VINCOLI SOCIALI ALLA PROPRIETA’ —

Accantonata l’idea di aggiungere due nuovi commi lasciando invariato il corpo centrale, il governo ora punta sull’alleggerimento dell’articolo 41 della Costituzione sulla libertà d’impresa, eliminando dal testo ogni tentazione dirigistica. E il disegno di legge costituzionale che venerdì sarà all’esame del Consiglio dei Ministri (del pacchetto ieri sera hanno discusso a palazzo Chigi Letta, Sacconi, Brunetta con il leader Cisl Bonanni e Pirani della Uil) conterrà molto probabilmente le proposte di modifica di altri due articoli della Carta costituzionale, il 97, che riguarda le assunzioni nel settore pubblico, ed il 118, anche questo nell’ottica di favorire la libertà d’iniziativa economica. Per l’articolo 41 le modifiche prese ieri in esame dai tecnici a Palazzo Chigi, in vista del Consiglio dei ministri di venerdì prossimo, sono appena due, ma entrambe molto rilevanti. Innanzitutto ci sarebbe una modifica sostanziale al primo comma: la Costituzione garantirebbe libertà non più alla «iniziativa economica privata» , ma all’ «attività economica privata» . Un ambito certamente più ampio e comprensivo di quanto non sia quello attuale. Il secondo cambiamento è ancor più importante, perché dal testo attuale dell’articolo 41 sparirebbe l’intero terzo comma, secondo il quale «la legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali» . È un passaggio che il governo considera un po’ troppo dirigista, forse adatto ai tempi in cui la Carta venne promulgata, ma non più ritenuto attuale. Al testo del 41 non ci sarebbero altre aggiunte (come i riferimenti alla responsabilità personale e ai controlli ex post della pubblica amministrazione, sui quali si è lavorato fino a pochi giorni fa), ma un altro puntello alla libertà d’impresa arriverebbe con la riforma dell’articolo 118. Sempre sulla base del principio di sussidiarietà Stato, Regioni ed Enti Locali, secondo il nuovo testo, «garantiscono» e non più «favoriscono» l’autonoma iniziativa dei cittadini per lo svolgimento di attività di interesse generale. In vista anche un ritocco all’articolo 97, per precisare che al pubblico impiego si potrà accedere solo ed esclusivamente per concorso «pubblico» .
Mario Sensini