Michela De Paoli, Corriere della Sera 02/02/2011, 2 febbraio 2011
«IO, CASALINGA MILIONARIA GRAZIE ALLA TV ALLA RICERCA DI UN IMPIEGO FISSO»
Caro direttore, una casalinga che vince un milione di euro al «Milionario» , magari avrebbe fatto notizia in qualsiasi Paese. Ma nella nostra Italia, oggi, a fare notizia dovrebbe essere soprattutto il fatto che quella casalinga, che poi sarei io, non lo è per scelta, ma per necessità. Preferisco dire che sono casalinga solo perché suona meglio che disoccupata, ma la casalinghitudine non fa per me. Sento che potrei dare qualcosa a questa società. Ma, fino ad oggi, non ne ho avuto l’occasione. O non me l’hanno data. Per questo non dovete stupirvi se, mentre la prima cosa che salta in mente a chi vince una somma come quella che ho vinto io è, di solito, «finalmente smetterò di lavorare» , io un lavoro mi auguro invece di iniziare a farlo. Ho già detto, e lo ripeto, che mi accontenterei di un posto da receptionist. Ma il mio sogno nel cassetto è fare l’organizzatrice di eventi. Si realizzerà mai? Ad essere sincera, non lo so. L’Italia non è un Paese per intelligenti. E’, piuttosto, un Paese culturalmente allo sbando, dove quasi tutti pensano solo ad apparire, dove l’apparenza conta più dell’intelligenza, come anche recenti vicende, stando almeno a quel che ne scrivono i giornali, sembrerebbero dimostrare. Non so se quella sia l’immagine reale del Paese, di sicuro è quella che passa. Dunque, meglio bella e scema che intelligente senza il fisico? Francamente, non me lo sono mai chiesta. Certo, qualche volta mi sono detta «tornassi indietro, farei la parrucchiera» . Ma, in verità, non mi sono mai pentita degli anni che ho dedicato ai libri e allo studio. Oltretutto, non sono mai stata una persona invidiosa. Credo sia stupido esserlo, perché ognuno, nella propria vita, fa un suo percorso. Di una cosa sono sicura: di persone come me che potrebbero dare molto, ma non ne hanno l’occasione, in Italia ce ne sono altre. Non so se siano tante o poche, ma ce ne sono. La mia rivincita di oggi, arrivata dopo tante porte sbattute in faccia, sarà un esempio per loro, una speranza? Chissà. A me, in fondo, basterebbe che quel che mi è successo spingesse tante mamme a dire ai loro figli: studia, che così un giorno vincerai al Milionario.
Michela De Paoli