ERNESTO ASSANTE, la Repubblica 1/2/2011, 1 febbraio 2011
AMAZON PUNTA SULL´ITALIA PARTITI CON 4 MILIONI DI UTENTI"
Jeff Bezos è un uomo soddisfatto. Amazon, l´azienda che ha fondato e che guida da molti anni, gode di buona salute e, nonostante i mercati aspettassero risultati migliori, cresce sia come utenti che come fatturato e ricavi. Il colosso globale dell´e-commerce ha sfondato anche in Italia, dove è arrivato da pochi mesi e sta conquistando, dopo gli Stati Uniti e l´Europa, anche il mercato asiatico, con un crescente successo in Cina.
Quali sono gli obiettivi che si pone Amazon oggi.
«Abbiamo molti obiettivi sia nel breve che nel lungo termine, ma in linea generale, se dovessi dire dove sta andando Amazon ho le idee chiare: vogliamo ottenere risultati sempre migliori nell´essere un´azienda centrata sul cliente, essere completamente «customercentric». Per spiegarmi meglio le faccio un esempio: nel dopoguerra il fondatore della Sony, Morita, aveva una missione, voleva che il Giappone diventasse famoso per la qualità dei suoi prodotti e lavorò perché questo accadesse attraverso la Sony. Anche noi abbiamo una visione: vogliamo costruire una "customer experience" in grado di spostare in avanti tutto il mercato, stabilendo regole e standard innovativi. E sono sedici anni che lavoriamo su questo».
In molti vi hanno seguito, in alcuni casi vi hanno letteralmente copiato.
«Il nostro approccio è differente da quello degli altri. Ci sono aziende di grande successo il cui principale obiettivo è la competizione che li spinge a seguire e copiare i pionieri. Noi no, non ci interessa molto la competizione, ci interessa, invece, trovare nuove idee e nuovi pionieri. Non ci preoccupa sbagliare».
Quali sono le aree in cui vedete ancora spazi di crescita?
«È evidente che gli spazi di crescita, in generale, per il commercio elettronico sono moltissimi. Ma guardando in avanti tutto quello che sta accadendo nel territorio del mobile è avvincente».
Amazon è arrivata in Italia da poco e dopo una lunga attesa. È soddisfatto dei risultati?
«Molto più che contento perché i risultati che abbiamo ottenuto hanno superato ampiamente le nostre più rosee previsioni. Noi abbiamo puntato molto sul mercato italiano, abbiamo aperto Amazon. it con la più grande scelta di categorie merceologiche e abbiamo offerto circa un milione di prodotti. La risposta è stata incredibile. Stiamo già lavorando per ampliare l´offerta. Se vuoi avere un servizio che funziona, con i prodotti che vengono consegnati rapidamente e a costi bassi, devi avere una struttura locale che funziona bene. Abbiamo avuto quattro milioni di utenti unici in pochi mesi, è stata una partenza fantastica».
Il successo del Kindle e degli ebook è il segno di un grande cambiamento nel modo in cui i lettori si rapportano ai libri.
«Quest´anno abbiamo per la prima volta venduto più libri elettronici che edizioni economiche su carta. I libri per Kindle sono più convenienti, li puoi avere in sessanta secondi, te ne puoi portare dietro centinaia e leggerli dove vuoi, una intera biblioteca. E poi sono più leggeri, puoi cercare contenuti all´interno, puoi interagire con i dizionari, offrono, insomma, un´esperienza di lettura comoda e conveniente».
Succederà al mercato dei libri quello che è accaduto al mercato dei dischi?
«I libri fisici ci saranno ancora in futuro, ma non saranno l´oggetto primario della lettura. Bisogna ricordare che il libro di carta è solo un contenitore del testo, quando leggi un romanzo o una biografia, dopo un po´ non pensi più alla carta, all´inchiostro e alla colla che hai in mano, sei nel mondo che l´autore ha creato per te. Questo resta sempre, è il testo ad essere importante».
Quali sono i sogni che ha oggi Jeff Bezos?
«Amazon è una parte importante dei miei sogni, mi piace fare cose nuove, inventare. Mi piace collaborare con gente che è appassionata delle stesse cose ma ho anche altri interessi. Mi interessa il campo aerospaziale con la mia società Blue Origin, c´è tutto il campo dei web service dove Amazon è impegnata, il terreno dei media digitali. Internet ha un tasso di innovazione grandissimo, non è un industria statica, è uno straordinario campo di gioco per gli inventori. Ma ho anche quattro figli che richiedono il mio tempo».