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 2011  febbraio 02 Mercoledì calendario

Cinquantenni alla riscossa - Zampe di gallina esibite come medaglie al valore, capelli sopravvissuti a decenni di tinture, ventre leggermente arrotondato nonostante le ore e ore di palestra

Cinquantenni alla riscossa - Zampe di gallina esibite come medaglie al valore, capelli sopravvissuti a decenni di tinture, ventre leggermente arrotondato nonostante le ore e ore di palestra. E’ una Waterloo, ma non c’è niente da fare, i 50 e passa impongono le loro leggi e l’ultima moda è rispettarle. Insomma, 2011 fuga dal botox. Il grido è unanime, rifarsi è out, mostrare i segni degli anni è chic. Nei Ragazzi stanno bene la coppia lesbica formata da Annette Bening e Julianne Moore si fronteggia a colpi di primi piani inclementi, usando le rughe come strumenti di guerra, mostrando nudi disinvolti dove il cedimento è d’obbligo, annidato nelle pieghe del collo, nell’incavo dell’avambraccio, nell’interno coscia. Risultato? Gran successo. Esattamente come è accaduto in Francia a Jane Birkin che, in Thelma, Louise et Chantal , ha accettato di mostrarsi senza trucchi e senza inganni, mettendo definitivamente una pietra sull’imagine sexy Anni 70 legata ai sospiri in musica di Je t’aime moi non plus : «Volevo - spiega il regista Benoit Pétrè - che rinunciasse al suo stereotipo di signora molto fashion sempre ben truccata e ben vestita, m’interessava raccontarla come donna, e come è adesso». Problemi? Nessuno: «E’ stata sublime, ci sono tante attrici che hanno difficoltà a incarnare personaggi della loro età, e infatti, prima di mettere insieme il cast, ho ricevuto molti no. Jane invece ha accettato subito, è stata molto contenta del ruolo, di tutte le scene, compresa quella in cui balla mezza nuda e si vede che ha un po’ di pancia. E’ lì che bellezza e sensualità vengono fuori al meglio». Ispirato allo storico precedente americano, Thelma, Louise et Chantal racconta il viaggio on the road di tre amiche intorno al mezzo secolo: «L’idea mi è venuta guardando mia madre e le sue coetanee che, a 50 anni, con i figli ormai fuori di casa, si ritrovano sole e con poco da fare. Volevo dir loro che la vita non finisce a 50 anni, che hanno ancora tanto tempo a disposizione e anche la possibilità di vivere nuove storie». Le mattatrici del vecchio film, Susan Sarandon e Geena Davis, hanno dato il buon esempio, tenendo duro finora, magari cambiando uomo, come ha fatto da poco la prima (si parla di un toyboy che avrebbe preso il posto di Tim Robbins), oppure cambiando mestiere, come la seconda, che si è lanciata nel mondo della produzione: «I 50 anni di oggi - prosegue Pétrè - sono come i 40 di ieri». Le dive Usa lo sanno da tempo. Il punto non è tanto restare sulla cresta dell’onda oltre i 50, quanto come restarci. Qualche anno fa la corsa alla chirurgia estetica era vissuta come un imperativo irrinunciabile, adesso c’è chi dice no. Il massimo esempio è Meryl Streep che ha festeggiato la tappa dei 60 con la strepitosa performance di Mamma mia . Lungi dai ritocchi, cancellare anche un piccolo solco di quel viso da storia del cinema sarebbe un delitto: «Non è facile - continua Pétrè - trovare attrici ultracinquantenni che si siano mantenute naturali, di norma sono tutte ritoccate e quindi tutte uguali. Un vero peccato». Qualcuna ha imboccato la cattiva strada, ma si è fermata in tempo, come Catherine Deneuve, che in Potiche è una magnifica casalinga-manager, bella da far ri-innamorare Gerard Depardieu, ma non certo flessuosa come una ventenne nella tuta rossa da jogging mattutino. Perfino Sophie Marceau, ex-reginetta del tempo delle mele, inizia a riflettere sul futuro. E’ nata nel ‘66, ma parlando di Carissima me , il film di Yann Samuell in cui è una donna d’affari costretta a ripensare alla propria infanzia, dice: «Sono una persona arrivata a metà della vita, che si pone domande su ciò che è diventata. Domande importanti, che definiranno la seconda parte della mia vita... E’ quella che gli anglosassoni chiamano “middle-aged crisis”, crisi di mezz’età». L’importante è mantenere l’equilibrio, anche nei colpi di testa, come quello di Daryl Hannah che ha deciso di posare nuda per la prima volta a 50 anni e come Helen Mirren che ha fatto la stessa cosa a 65 anni, prendendosi anche la libertà di rilasciare, nel corso di una recente cerimonia francese dedicata alle cento donne più potenti del globo, dichiarazioni taglienti come questa: «A Hollywood sono cambiate poche cose, ci si continua a prostrare davanti all’altare degli uomini tra i 18 e i 25 anni e del loro pene».