[MARGARET DOYLE], La Stampa 2/2/2011, 2 febbraio 2011
Deutsche Bank dà l’allarme sugli utili, si allontana l’obiettivo dei 10 miliardi - Di solito, le revisioni dei profitti comunicati la sera tardi sono brutte notizie
Deutsche Bank dà l’allarme sugli utili, si allontana l’obiettivo dei 10 miliardi - Di solito, le revisioni dei profitti comunicati la sera tardi sono brutte notizie. E l’avvertimento di Deutsche Bank che il suo utile prima delle imposte del quarto trimestre sarebbe stato del 40% inferiore al previsto non è stato gradito. Tuttavia, i forti ricavi della banca tedesca indicano che il trading è stato positivo. Considerando ora i costi una tantum, Deutsche potrebbe trovare più facile centrare l’obiettivo di quest’anno di un utile prima delle imposte di 10 miliardi di euro. Il management di Deutsche Bank sembra stia sfruttando un eccezionale quarto trimestre per ridimensionare i costi una tantum. Le spese non per interessi di 6,3 miliardi di euro sono circa 700 milioni più alte del previsto. Per la maggior parte del superamento dei costi, Deutsche Bank dà la colpa all’acquisizione di Postbank, la banca retail tedesca, e all’integrazione della banca privata indipendente Sal. Oppenheim. Ma incassare il colpo adesso aiuterà ad abbellire i suoi dati del 2011. Questo è importante, poiché il 2011 è l’anno che Josef Ackermann aveva indicato per la realizzazione di un utile prima delle imposte di 10 miliardi di euro. Se Ackermann è in grado di superare lo scetticismo degli investitori e di centrare l’obiettivo, potrebbe perfino decidere di dimettersi prima della scadenza del suo contratto nel mese di maggio 2013. I ricavi di Deutsche Bank si sono dimostrati robusti. A 7,4 miliardi di euro nel trimestre, i ricavi sono ben superiori alle previsioni e sembrano giustificare gli sforzi di Ackermann nel dopo crisi per sottrarre quote di mercato ai concorrenti più deboli. In particolare, Deutsche Bank sembra aver evitato la batosta nel reddito fisso, subita dalle banche di Wall Street. Anche le cifre segnalano una buona performance nei settori consulenza e sottoscrizioni, dove è sempre stata debole. Tuttavia, l’obiettivo di Ackermann è ancora lontano. Prima dell’annuncio di lunedì, gli analisti prevedevano un utile prima delle imposte di circa 8,3 miliardi di euro per il 2011. Le nuove regolamentazioni sul capitale stanno iniziando a farsi sentire e i volumi di trading non sono prevedibili.