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 2011  febbraio 02 Mercoledì calendario

Giovani e disoccupati Sotto i 25 anni il 29% è senza impiego - Due notizie dai dati Istat sul lavoro in Italia, una abbastanza buona e una cattiva: la prima, è che l’emorragia dell’occupazione si è arrestata; la seconda, è che la disoccupazione giovanile è salita ai massimi dal 2004, anno di inizio delle serie storiche

Giovani e disoccupati Sotto i 25 anni il 29% è senza impiego - Due notizie dai dati Istat sul lavoro in Italia, una abbastanza buona e una cattiva: la prima, è che l’emorragia dell’occupazione si è arrestata; la seconda, è che la disoccupazione giovanile è salita ai massimi dal 2004, anno di inizio delle serie storiche. Cominciamo da quest’ultima, la situazione più drammatica. Un record negativo: a dicembre 2010 il tasso di disoccupazione dei giovani dai 15 ai 24 anni è del 29%, con un aumento dello 0,1% rispetto al mese precedente e del 2,4% rispetto a dicembre 2009. In pratica, un «under 25» su tre non ha un posto. Questo è il valore peggiore del 2010, che si era aperto a gennaio con un 26,7 e uno dei tassi più alti dell’Unione Europea. La media Ue, infatti, secondo Eurostat, per dicembre era del 21%, mentre era del 20,4% quella dell’Eurozona. Peggio dell’Italia stanno solo la Spagna (42,8), la Slovacchia (37,3), l’Irlanda (29,1). E poi i Paesi baltici e la Grecia, dei quali si conoscono però soltanto i dati del terzo trimestre, comunque superiori a quello italiano. È migliore, invece, il dato più generale, allargato a tutta la popolazione. L’Istat dice infatti che il tasso totale di disoccupazione in Italia, pari all’8,6%, registra a dicembre una stabilizzazione rispetto al mese precedente. E ancora, che, sempre su base mensile, sono in diminuzione le persone alla ricerca di un posto (-11 mila unità). Un passo in avanti, dunque, che l’istituto di statistica attribuisce esclusivamente al calo delle donne senza lavoro (-27 mila). Resta comunque drammatico il numero dei disoccupati: supera quota due milioni. Allargando lo sguardo all’Europa, la Germania sembra scacciare il rischio di una crescita dei senza lavoro, con un tasso di disoccupazione (destagionalizzato) che a gennaio scende al 7,4%, ai minimi dal novembre 1992. Tornando, invece, al vecchio Continente e al mese di dicembre, secondo Eurostat, la quota di chi è alla ricerca di un posto nell’Ue dei Sedici è rimasta al 10% (così dal maggio 2010), il livello più alto dall’agosto del 1998, con un picco del 20,2% per la Spagna, seguito dal 14,5% della Slovacchia e il 13,8% dell’Irlanda. L’Italia, con l’8,6%, è sotto anche al tasso medio dei Ventisette (9,6). «A chiusura del 2010 le condizioni del mercato del lavoro, se si esclude la crescita di chi tra i 15 e i 24 anni non ha un posto, appaiono un po’ più serene: dall’autunno l’occupazione ha smesso di scendere e la disoccupazione nell’ultimo bimestre, novembre e dicembre, ha preso a calare» è il commento dei tecnici dell’Istat. Scendendo ancora nel dettaglio, al confronto tra donne e uomini, si vede che il numero di disoccupate a dicembre in Italia scende del 2,7% (-27 mila unità) rispetto a novembre e dell’1,7% (-18 mila unità) su dicembre 2009. Il tasso di disoccupazione femminile risulta così pari al 9,6%, in diminuzione di 0,3 punti percentuali sia rispetto al mese precedente e sia su base annua. Quanto agli uomini, la disoccupazione maschile cresce dell’1,5% su novembre e del 6,5% su dicembre, con un tasso di disoccupazione al 7,8%, in aumento di 0,1 punti percentuali a confronto con il mese precedente di 0,5 punti percentuali su base annua. Guardando all’occupazione, il tasso di occupazione femminile a dicembre è del 46,5%, in rialzo di 0,1 punti a livello congiunturale e di 0,5 sul piano tendenziale. Per gli uomini, il tasso di occupazione maschile risulta pari al 67,5%, in calo di 0,1 punti rispetto al mese precedente e di 0,7 punti negli ultimi dodici mesi. Più dura la contrapposizione politica. I sindacati esprimono preoccupazione, per la Cgil, con il segretario Susanna Camusso, si tratta di una situazione «drammatica» e «serve subito un piano per il lavoro». La Cisl chiede al governo di convocare le parti sociali. Sulla stessa linea Uil, che invoca una «terapia d’urto», e Ugl. Ma il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi osserva che a dicembre «il mercato del lavoro si conferma stabile», mentre sui giovani ricorda che il piano del governo, anche con misure specifiche di incentivazione, «si rivolge soprattutto all’investimento nelle competenze e, in particolare, ai contratti di apprendistato che integrano apprendimento e esperienza lavorativa». «Si cominciano a vedere i primi frutti delle politiche di sostegno e inclusione delle lavoratrici messe in campo dal governo» dice il ministro delle Pari Opportunità, Mara Carfagna. La bacchetta però il presidente del gruppo del Pd al Senato, Anna Finocchiaro, che trova «incomprensibile la soddisfazione del ministro» e accusa l’esecutivo di «non avere fato niente per ridurre la disoccupazione». Replica il ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, che trova «vergognosa la speculazione politica della sinistra sui giovani italiani».