Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  febbraio 01 Martedì calendario

Rama Edi

• Tirana (Albania) 4 luglio 1964. Politico. Sindaco di Tirana e leader dell´opposizione socialista albanese • Fatos Nano «[...] fu [...] il mentore della carriera politica del ragazzo ingrato che lo avrebbe detronizzato alla guida dei progressisti: Edi Rama [...] due metri d’uomo, figlio di uno scultore in auge durante il comunismo, se ne stava a Parigi a condurre da pittore una vita bohemienne quando nel 1998 fu chiamato in patria per fare il ministro della Cultura per poi saltare, nel 2000, sulla poltrona che tuttora occupa di sindaco di Tirana, un lavoro, parole sue, “che è la più alta forma di conceptual art, arte allo stato puro”. Il suo più grande merito, da tutti riconosciuto, è l’aver trasformato la città grigia da socialismo reale in una capitale coi palazzi variopinti e vagamente attraente. Scrive sulle riviste internazionali, ha fatto parte del board di una fondazione di George Soros, nel 2004 il popolo di Internet gli ha tributato il successo come “sindaco del mondo”. Nel 2005 “Time” lo ha scelto tra gli “eroi europei”. Tirana a un certo punto gli è stata stretta. Conquistata la leadership del partito socialista, voleva l’Albania. L’occasione: le elezioni legislative del giugno 2009 [...] Il montanaro Sali Berisha contro il cosmopolita Edi Rama. Sarebbe finita più o meno pari se non ci fosse stato il traditore. Impersonato dal transfuga socialista Ilir Meta, che ha portato in dono a Berisha i suoi quattro deputati, e dunque la maggioranza, in cambio della poltrona di vicepremier. Rama ha sempre contestato il risultato e gridato ai brogli. Ha portato la gente in piazza chiedendo un voto regolare. Un video dove si vede proprio Ilir Meta mentre contratta una tangente (e lo ha costretto alle dimissioni) è stata l’occasione per aggiungere contro il governo l’accusa di corruzione a quella di brogli. Accusa provata s’intende: ché la corruzione è esperienza comune in ogni edificio pubblico per ogni albanese. Berisha ha difeso il vice parlando di videomontaggio. Ciascuno accusa l’altro di golpe e chiama il lavacro della piazza. [...]» (Gigi Riva, “L’espresso” 3/2/2011).