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 2011  gennaio 31 Lunedì calendario

Occhio al Gps, provoca più incidenti del cellulare - In un futuro non troppo lontano, il navigatore satellita­re ormai presente sulla mag­gior parte delle auto sarà in gra­do di evitare gli incidenti, ma per il momento sta diventan­do una tra le prime cause che determinano un sinistro

Occhio al Gps, provoca più incidenti del cellulare - In un futuro non troppo lontano, il navigatore satellita­re ormai presente sulla mag­gior parte delle auto sarà in gra­do di evitare gli incidenti, ma per il momento sta diventan­do una tra le prime cause che determinano un sinistro.L’av­viso è stato lanciato nel 2009 dalla Privilege Insurance, una compagnia di assicurazioni in­glese, che ha pubblicato uno studio dal quale emerge che il 19 per cento di chi guida un vei­colo è distratto dal Gps quanto e forse ancor più che dal telefo­no cellulare. Una conferma è arrivata nei giorni scorsi dal rapporto della Polizia Stradale del Veneto, che ha citato i navi­gatori come fonte di distrazio­ne e com­e fattore che contribu­isce a provocare incidenti stra­dali. Non ci sono ancora le ci­fre ufficiali, poiché i dati statistici relativi al 2010 non sono stati pubblicati, tutta­via appare chiaro che la distrazione da navigatore stia rapidamente scalando la classi­fica delle cause ac­certate o presunte. Indecisione e scarsa attenzione al volante fi­gurano già al secondo posto nella graduatoria 2009 con un 15,7 per cento, ma è chiaro che contribuscono anche ad altri comportamenti pericolosi, co­me il mancato rispetto di pre­cedenze e semafori. Stabilire con precisione le responsabili­tà del dispositivo che ci guida a destinazione non è semplice, ma è evidente che si tratta di un oggetto entrato di prepo­tenza nella nostra vita. Ne so­no stati venduti ben 615mila solo nei primi nove mesi del­l’anno scorso, una stagione non particolarmente fortuna­ta, in calo del 9 per cento rispet­to a 12 mesi prima. E come tut­te le novità necessita di un po’ di rodaggio. Gli studi effettuati dimostra­no che la pericolosità dipende dal fatto che nella maggior par­te de­i casi il percorso non è pro­grammato prima di mettersi viaggio, ma mentre l’auto è in movimento. Si tende infatti a digitare l’indirizzo approfittan­do di un tratto rettilineo e sen­za traffico, dimenticando che per inserire il nome di una cit­tà o di una via sono necessari diversi secondi. Tempo che si trasforma inesorabilmente in strada percorsa al bu­io. Per la precisio­ne, cinque se­condi a una velocità di 80 km/h corrispondono a 110 me­­tri, che diventano 180 a 130 km/h. E le occasioni per di­strarsi offerte dallo schermo di un Gps non mancano, viste le funzioni sempre più evolute che è in grado di fornire. Le accuse si sommano a quelle già note, legate a piccoli e grandi difetti nella digitaliz­zazione delle mappe, che han­no portato a generare incom­prensioni portate alla ribalta dalla cronaca. Dai vari casi di automobilisti che hanno im­boccato l’autostrada nel senso di marcia contrario, ai turisti scesi dalla scalinata di Trinità dei Monti sotto la guida del lo­ro navigatore di bordo. Fino al polacco finito in un lago al ter­mine di una strada interrotta per lavori. In questo caso la chiusura del tratto era segnala­ta, ma spesso la fiducia nel si­stema elettronico è tale da ren­dere praticamente invisibili tutti i cartelli. La guerra alle mappe elettro­niche si combatte su vari fron­ti, anche su quello giudiziario. In Gran Bretagna, per esem­pio, alcuni piccoli villaggi si so­no coalizzati per chiedere la cancellazione delle strade se­condarie, troppo spesso inter­pretate come scorciatoie e di conseguenza sempre più traffi­cate. Anche da veicoli inadatti a percorrerle. La rivolta è nata dopo l’ennesimo caso di auto­­articolato rimasto incastrato nel centro di un piccolo paese, liberato solo dopo due giorni di manovre. Tutto questo avviene men­tre sono allo studio soluzioni sempre più evolute ai fini della sicurezza al volante. In Spa­gna si sta infatti mettendo a punto il Collision Warning Sy­stem, sistema di allerta collisio­ni, in grado di avvertire per tempo se sulla strada che stia­mo percorrendo è presente un ostacolo improvviso. Mentre Pirelli, con il progetto Cyber Tyre, una gomma all’interno della quale è contenuto un mi­crochip in grado di interagire con altri dispositivi elettronici di bordo. Anche dialogare con il Gps e consigliare le andature ideali per la conformazione e per il fondo della strada che si sta percorrendo.