Varie, 1 febbraio 2011
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Zucchi Emilio
• Parma 1963. Poeta. Ha pubblicato le raccolte di versi Il Pane, Il pioppo genuflesso, Tra le cose che aspettano, il poema Le midolla del male (mette in scena una tragica vicenda storica con protagonisti reali: il torturatore Pietro Koch e la partigiana Anna Maria Enriques Agnoletti) • «Fra i giovani poeti, bisogna prestare attenzione a chi non si maschera con egolatrie, osservanze sperimentali di vanità linguistica; a chi non ostenta cartelli di appartenenza. Ne siamo sommersi. L’attenzione va prestata a quelli che operano col pudore delle loro certezze. Fra questi ci pare si collochi Emilio Zucchi, che ha raggiunto il suo esito più alto con la raccolta Tra le cose che aspettano [...] I versi di Zucchi vengono sollecitati fra la persona e lo stato sociale, i fenomeni che stanno rovesciando i termini del vivere quotidiano; con un’eco contabile, di implorazione, memore di Dylan Thomas, verso una natura costretta, spesso, a testimone pietrificata. Lampi di piccola profezia registrano dettagli di cronaca: “Motori accesi d’autoarticolati - in attesa; sportelli chiusi, un urlo”. Zucchi, nell’incubo dello stato d’assedio da cui cerca scampo la civiltà occidentale, allinea scorci alla Max Ernst per raffigurare la specie umana che sta soccombendo, e la tratta a volte con l’allarmata tenerezza che si presta alla più piccola delle creature che la compongono (notevoli chiuse in certe liriche: “molto meno - basterebbe a un airone per cadere”, “nelle case, - luminescenti schermi per rinchiudere -, dentro ciò che non resta, - il resto della vita”). Una poesia che si immette nel respiro dei giovani che, in altri paesi, tendono a unirsi in un concerto comune» (“Corriere della Sera” 14/12/2007).