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 2011  febbraio 01 Martedì calendario

BEZOS: RISPONDO A TUTTE LE EMAIL. AMAZON? INVENZIONE CONTINUA —

Jeans, giacca blu e una risata allegra e «spaccatimpani» che ormai è un marchio di fabbrica. Il 18 ° uomo più ricco d’America, 47 anni e 12,6 miliardi di dollari di patrimonio personale, utilizza il 90%del suo tempo passato al telefono leggendo e rispondendo alle mail che arrivano sul BlackBerry. «La mia email è pubblica. Se qualche cliente la chiede telefonando al customer service gliela danno. È normale riceverle per me. Perché rispondo? Se risolvi un problema a un cliente lo risolvi a tutti» . È la legge del Web. Tutto si amplifica nel bene e nel male. Forse anche questa dedizione religiosa alla sua azienda, Amazon, spiega il successo di Jeff Bezos che ieri era al Four Seasons di Milano per il suo primo viaggio d’affari in Italia. Ma è chiaro che la dedizione non è sufficiente a spiegare tutto e lo si capisce incontrandolo: sembra più uno scienziato che un imprenditore. Si fa fatica a pensare al giovane Bezos che appena uscito da Princeton nell’ 86 lavorò per Wall Street prima di avere l’idea di Amazon — quasi come una folgorazione — durante un viaggio tra New York e Seattle.
L’ingrediente è ancora lì: Bezos rimane un «appassionato» di Internet. «Passo molto tempo online, sono interessato alla tecnologia che c’è dietro Amazon. Internet è eccitante, dà molte opportunità di inventare nuove cose e nuove società» .
Gli animal spirits digitali lo animano ancora anche se è difficile immaginarlo lasciare la sua società per una nuova avventura ex novo. «Amazon è molto divertente, come potrei vivere senza» . La sua formula è inventare società all’interno della società, proprio come avviene anche in Google.
Eppure qualche anno fa, dopo lo scoppio della bolla tecnologica, c’era stato un momento critico in cui il mercato aveva iniziato a interrogarsi sul dopo Bezos. Poteva essere un secondo caso Apple con l’allontanamento del suo creatore, Steve Jobs. Scenari ipotetici: ma come nel caso di Jobs, se lo avessero defenestrato avrebbero fatto bene a richiamarlo. Bezos ha testardamente e visionariamente continuato a credere agli ebook, ai libri elettronici anche dopo i primi pesanti flop.
Oggi il Kindle, il lettore di libri targato Amazon, è un successo negli Usa e nel mondo. «Leggo due libri al mese con il Kindle. In casa ho una libreria con i libri tradizionali, di carta, ma la verità è che trovo più comodo usare il "lettore". Le analisi dicono che le persone che passano al Kindle leggono più di prima. E noi prevediamo che ogni libro in ogni lingua diventerà digitale e sarà disponibile in 60 secondi (il tempo di downloading dei file promesso dalla casa di Seattle, ndr). Anche per questo, pur non essendoci ancora una previsione sui tempi, il sito Kindle. it per vendere anche in Italia i libri elettronici verrà aperto prima o poi» .
Per adesso, il 24 novembre scorso, ha aperto— se così si può dire per un negozio virtuale che non richiede nemmeno un collaboratore sul territorio — amazon. it. «Sono eccitato — racconta Bezos — a dicembre in un solo mese avevamo raggiunto già 4 milioni di visitatori unici, più di quanto previsto. Dunque abbiamo ricevuto un buon benvenuto in Italia» . In effetti, come spiega Diego Piacentini, il vice president italiano che lo ha accompagnato in Italia «è stata la maggiore crescita avuta fino ad oggi in seguito a una nuova apertura» . L’Italia è anche il primo Paese dove Amazon non è arrivato solo con i libri cartacei ma anche con tutto il resto. Ormai è uno negozio universale. E infatti, anche qui, per la prima volta, il settore che ha venduto di più non è stato quello dei libri ma quello della tecnologia. «È andata molto bene» .
Ora è anche «possibile» che lo sbarco diretto del gruppo favorisca l’environment con la crescita dell’e-commerce anche in Italia. Connessioni permettendo.
Bezos si dice molto ottimista su questo punto: «I clienti sono uguali in tutto il mondo. Vogliono i prezzi bassi e la spedizione veloce e garantita» . Domani intanto si riparte. Il manager non viaggia molto: per l’ 80%del tempo sta a Seattle in azienda vicino alla sua famiglia con 4 bambini. La cosa curiosa è che Amazon è l’unica dotcom Usa con un successo mondiale fuori dal mito della Silicon Valley. Certo, era la stessa città della Microsoft. Ma per la new economy la società di Bill Gates è già una old industry. «È vero non ci avevo mai pensato. Non so cosa sia successo» . Di certo non pensa a spostarsi in California. Se avete dei problemi con il sito scrivetegli. Garantisce che risponderà.
Massimo Sideri