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 2011  febbraio 01 Martedì calendario

PREDICATORI A MILANO SUI VAGONI DEL METRO’ —

La parola di Dio viaggia ogni domenica pomeriggio sulla linea 1 della metropolitana milanese, da piazza Duomo a Sesto Marelli, periferia nord della città.
A diffonderla, vagone dopo vagone su opuscoli colorati con citazioni dalla Bibbia e del Vangelo sono hermano Juan Carlos (Sanchez) e sorella Claribel (Paredes), mentre, appena le porte si chiudono e il treno riparte, con voce baritonale hermano Josè (Manrique) attacca la predica: «Ascoltate la parola di Dio! Gesù è dentro di noi, ascoltate, ascoltate!» . I passeggeri della domenica ascoltano svogliati, abituati a vedere di tutto sui treni della MM: i questuanti, i musici e ora, la novità: i predicatori del metrò. «Non mi piace il proselitismo» , mormora al marito una signora infastidita. Un’altra rifiuta l’opuscolo che hermano Jonathan (9 anni) le porge. Con hermano Christian, un ragazzo non usa mezze misure: «Sparisci!» .
Dura la vita per i predicatori della linea 1, fedeli del Movimento missionario europeo, una delle 70 chiese evangeliche pentecostali presenti a Milano e provincia. I predicatori, un centinaio, divisi in gruppi da 20-25 l’uno (dai bambini agli anziani, molti i giovani), sparpagliati per la città, sono gli ultras della fede. A quanto pare, il futuro del cristianesimo passa anche dal loro lavoro sotterraneo. Hermanos e sorelle, immigrati sudamericani che ogni domenica predicano in metropolitana per convertire i milanesi.
«Entro il 2025 metà della cristianità del mondo sarà pentecostale. In Usa, Brasile, e Africa i pentecostali stanno già superando i cattolici» , afferma Alessandro Iovino del «Centro studi delle nuove religioni» . In Italia i pentecostali che fanno parte della chiesa del «risveglio» , nata successivamente alla riforma protestante del XVI secolo, sono in costante aumento (dopo cattolici e testimoni di Geova sono la terza presenza religiosa tra le confessioni con cui lo Stato ha stretto accordi, come l’ 8 per mille). «I dati dicono che i cittadini italiani di fede pentecostale sono 250 mila. Numeri che non tengono conto del fenomeno delle chiese etniche. Con gli immigrati, i fedeli arrivano a 400 mila» . A loro vanno aggiunte le altre chiese evangeliche: «Tra italiani e stranieri, gli evangelici sono circa 800 mila» , aggiunge Luca Baratto che su Radio1 Rai conduce il programma Culto evangelico. Senza dimenticare «testimonial » come i calciatori, da Kakà a Legrottaglie e Cavani, che aderiscono agli «Atleti di Cristo» , sportivi di fede evangelica pentecostale.
Il proselitismo è uno dei fondamenti della dottrina e alla guida dei predicatori del metrò c’è pastore Michael Rodas. Peruviano, 41 anni, moglie e due figlie, fondatore del Movimento missionario europeo, in Italia da 18 anni. «Quando ho iniziato, nel 1993 eravamo in cinque a predicare tra gli ubriachi che bivaccavano in piazza Duomo» . La chiesa di pastore Michael (slogan: «Gesù è il Signore di Milano» ) è un capannone a Sesto S. Giovanni: «La domenica, per la funzione, arrivano 400 fedeli. Nella chiesa cattolica si prega a mani giunte, noi cantiamo, balliamo, esprimiamo la fede. Italiani? Al momento sono una decina» .
Sorella Carolina, 36 anni dall’Ecuador, lavora per un’impresa di pulizie e predica a ritmo rap: «Bisogna uscire dalle chiese e andare in strada, in metropolitana ovunque. La parola di Dio deve correre» . Christian, 30 anni, è un ex Latin King, la gang giovanile sudamericana: «Quando Cristo è entrato in me ho lasciato i Latin King. Ora cerco di portare loro la parola di Dio. Mi insultano, mi hanno picchiato, ma vado avanti» . «Cristo è qui, Cristo è tra di noi!» : Tatiana Auruia, 21 anni, impiegata, Bibbia in mano affronta i coetanei che viaggiano in metrò: «Gli amici dicono che mi vesto da vecchia perché porto gonne lunghe, mai qualcosa di sexy. Ma il mio corpo è solo per l’uomo che sposerò» .
I pentecostali credono alle capacità soprannaturali, i carismi, che lo Spirito Santo conferisce ai credenti. Insomma, miracoli. L’ultimo, ai predicatori del metrò, è successo poco tempo fa: «Quando un ladro è entrato in chiesa per rubare. Non è più uscito, si è convertito ed è diventato uno dei nostri fedeli più devoti» .
Roberto Rizzo