Matilde Andolfo, Leggo 1/2/2011, 1 febbraio 2011
I BAMBINI AI POLIZIOTTI: «MORIRETE UNO AD UNO»
«Noi i poliziotti li facciamo fuori tutti». Dice di chiamarsi Ciro e che ha soltanto 12 anni: «E’ il mio onomastico, ma vedere tutte queste “guardie” mi fa vomitare». Ieri pomeriggio la notizia dell’arrivo del sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano è stata accolta negativamente dalle persone del rione Salicelle ad Afragola, nel napoletano. In molti hanno steso drappi neri, barricandosi in casa. «Qui - giurano i ragazzini - il commissariato non aprirà mai». Mantovano sosta nel famigerato rione per pochi minuti, giusto il tempo per inaugurare il cantiere dove sorgerà il palazzo della polizia accanto alla chiesa di San Michele Arcangelo guidata dal 1990 da don Ciro Nazzaro.
Il rione Salicelle si presenta come un dedalo di vicoli e di strade impraticabili, un vero e proprio quartiere blindato dove la parola d’ordine è il crimine. Un alveare di 1400 case fotocopia, di un grigio deprimente. Attività prevalenti: spaccio di droga ed estorsioni. Si comincia da piccoli a fare la “vedetta”, decine di motorini guidati da ragazzini che vanno su e giù a controllare che tutto fili liscio. Un gruppetto (al massimo 10 anni d’età) tutti in coro sfilano davanti al nastro tricolore: «Tanto quei poliziotti moriranno uno alla volta». Il tono è di sfida, ma anche il linguaggio. Anche le telecamere sono accolte con fastidio: «Che ci fate qui? i giornalisti non li vogliamo» – dicono altri ragazzini mentre accerchiano l’auto. Don Ciro Nazzaro racconta che al centro polifunzionale in fase di costruzione «hanno rubato pure il tetto» ma la chiesa è frequentata da ben 300 persione e 50 volontari.
Strutture fatiscenti, abbandonate. Che stanno in bella mostra, giusto a ricordare come doveva essere e come non è diventato quel rione. Indignato, il sottosegretario chiede: «Perché non si è fatto nulla?». E Vincenzo Nespoli, primo cittadino, risponde promettendo: «Un giorno vi mostrerò cosa mi hanno lasciato. E cosa farò io...».