Francesco Cerisano e Cristina Bartelli, ItaliaOggi 29/1/2011, 29 gennaio 2011
FEDERALISMO COMUNALE DA 11 MLD
Il federalismo fiscale vale 11 miliardi di euro per i comuni. Per la precisione 11,243 miliardi nel 2011 e 11,002 l’anno prossimo, quando la riduzione della fetta di trasferimenti tagliati ai sindaci (da 11,243 miliardi e 10,388) sarà compensata dall’attribuzione all’erario dell’addizionale comunale all’accisa sull’energia elettrica che da sola vale 614 milioni di euro. È questa la stima della Ragioneria generale dello stato che ha depositato in parlamento una nuova relazione tecnica alla luce delle modifiche introdotte nell’ultima versione del decreto legislativo sul fisco municipale (si veda ItaliaOggi di ieri) presentata giovedì in Bicamerale dal ministro per la semplificazione Roberto Calderoli.
Nel 2011 i comuni avranno:
- 1,329 miliardi grazie all’attribuzione del 30% del gettito delle imposte sui trasferimenti;
- 708 milioni dalle imposte di bollo e registro sui contratti di locazione;
- 5,790 miliardi dall’Irpef fondiaria;
- 527 milioni di euro dalla compartecipazione (21,7% nel 2011 e 21,6% nel 2012) al gettito della cedolare secca sugli affitti;
- 2,889 miliardi dalla compartecipazione Irpef al 2%.
Cedolare secca. Secondo il dipartimento guidato da Mario Canzio la nuova tassazione sostitutiva sui redditi da locazione produrrà un gettito di 2,715 miliardi quest’anno, 3,860 miliardi nel 2012, 3,905 miliardi nel 2013 e 3,923 miliardi nel 2014. Calcoli che prendono le mosse dalla considerazione che ammonta a 14 miliardi di euro il totale dei canoni di locazione al lordo delle deduzioni, a cui va aggiunto 1,2 miliardi derivanti dai contratti a canone concordato. La perdita di gettito Irpef che le casse dell’erario subiranno dall’introduzione della cedolare (2,412 miliardi nel 2011, 3,276 nel 2012, 3,355 nel 2013 e 3,374 nel 2014) sarà infatti sterilizzata, secondo la Ragioneria, dal vantaggio fiscale della tassazione a forfait (si vedano a questo proposito le stime di Confedilizia nella tabella in pagina) e dal «forte inasprimento del regime sanzionatorio» per i casi di omessa o infedele dichiarazione dei redditi o mancata registrazione del contratto. A questo va poi aggiunto il maggior vantaggio che i comuni avranno dalla partecipazione alla lotta all’evasione fiscale. Allettati dall’innalzamento dal 33 al 50% del premio loro spettante, i sindaci, prevede la Ragioneria, contribuiranno «in maniera determinante» a scovare gli affitti in nero. Un altro motivo per cui, secondo la Rgs, è lecito aspettarsi che l’imposta sostitutiva riesca a compensare del tutto le perdite erariali, arrivando addirittura a generare un extragettito di 26 milioni di euro quest’anno, 98 nel 2012, 75 nel 2013 e 70 nel 2014.
Imposta municipale propria sul possesso. Spostando l’orizzonte temporale un po’ più in là, fino al 2014, la Ragioneria prevede che l’Imu sul possesso varrà da sola 11,570 miliardi di euro. Alla cifra si arriva sommando il gettito stimato dei tributi che saranno inglobati nella nuova imposta. E precisamente:
- 1,545 miliardi di Irpef sui redditi fondiari relativi agli immobili non locati;
- 79 milioni di euro di addizionale regionale Irpef;
- 26 milioni di addizionale comunale Irpef:
- 9,920 miliardi di Ici sulle seconde case.