Benedetta Vitetta, Libero 30/1/2011, 30 gennaio 2011
PSICOLOGI LOW COST
Viene considerato un lusso per pochi. E ricchi. Sdraiarsi sul lettino di uno psicologo e raccontargli i problemi che ci affliggono e che possono arrivare persino a crearci malessere e un profondo stato di disagio.
Un lusso, dicono i più, per chi ha tempo e soprattutto soldi “da buttare” visto che i prezzi delle sedute non sono certo alla portata di tutti (mediamente il prezzo di un consulto si aggira attorno ai 100 euro per soli 15 minuti!). In aggiunta, molti specialmente gli uomini sono poco propensi ad aprirsi di fronte a uno sconosciuto. Anche se si tratta di uno specialista, di un medico. E così, la maggior parte tenta di curare il proprio sé più profondo, rivolgendosi a parenti e amici. Che, putroppo, a poco servono almeno in queste circostanze.
Proprio per dare la possibilità a un maggior numero di persone di rivolgersi a uno “specialista della mente” (senza dover affrontare grossi impegni economici) e per far sì che la psicoterapia diventi un diritto di tutti e non un lusso riservato a pochi, ora sono nati i cosiddetti “psicologi low cost”. Psicologi con tariffe calmierate, molto più contenute rispetto alla media, o che addirittura offrono consulenze gratuite.
25 EURO A SEDUTA
L’ultima iniziativa di questo tipo è quella nata giorni fa a Roma dove un gruppo di professionisti ha creato l’associazione Spsp (Servizi psicologici per la salute della persona) che offre, a chi si iscrive, una seduta al costo di soli 25 euro. Lo scopo è affiancarsi al servizio sanitario pubblico che ormai non riesce più ad accogliere e rispondere alle innumerevoli richieste di aiuto.
E sì perchè in Italia lo dice un rapporto dell’Eurispes ben il 26% dei maggiorenni si è rivolto a uno psicologo. Di questi il 38% è entrato in analisi per guarire da un disturbo specifico, il 25% per affrontare un malessere o situazione di crisi e il 19% per un percorso di crescita personale.
A destare preoccupazione è anche la crescita esponenziale di giovanissimi adolescenti e bambini che ultimamente si rivolgono alla psicoanalisi per combattere nevrosi, paure e problemi relazionali.
A questo bisogna aggiungere il fatto che la crisi economica in atto non ha aiutato. Anzi, se possibile, ha acuito ancora di più il malessere, le ansie e l’insicurezza delle persone più fragili e deboli.
IL PRIMATO DI MILANO
Una disagio che a Milano non è certo passato inosservato.
La metropoli lombarda, grazie alla collaborazione tra Assessorato alla Salute del Comune, il laboratorio di Psicologia Clinica dell’Università Cattolica di Milano e alcune farmacie cittadine, ha fatto da apripista (e con due anni d’anticipo rispetto al resto della Penisola) realizzando un progetto molto interessante e che ha avuto un successo enorme. Inaspettato.
Parliamo dello “psicologo di quartiere”, un servizio partito in due farmacie della periferia e che, dopo qualche mese, è stato esteso ad altre 22 farmacie. Il servizio offriva ai clienti (nel retro del negozio), in determinati giorni della settimana, consulenze gratuite con la presenza di uno psicologo. Secondo le statistiche, ad affidarsi all’aiuto di uno psicoterapeuta sono state prevalentemente le donne (79,4%) e i giovani fino ai 29 anni (14,6%). Tutti con un discreto livello d’istruzione. Le problematiche più frequenti sono risultate essere quelle legate alla famiglia e alla vita di coppia (27,4%), seguite da sintomatologie ansiose (16,6%), da quelle depressive (14,9%), dalla gestione di situazioni critiche (10,1%) fino all’abuso di alcol e sostanze stupefacenti (1,7%).
CONSULENZE IN RETE
E per chi proprio non trova il coraggio di rivolgersi di persona davanti a un esperto per risolvere i propri disagi un’alternativa c’è. Anche questa valida e, alla luce dei numeri degli iscrittti, anche piuttosto gettonata. Si tratta delle consulenze psicologiche via Internet. Negli ultimi anni, infatti, c’è stato un vero e proprio boom di siti che hanno iniziato a dedicarsi alle consulenze online (ilmiopsicologo.it, passando per psicoline.it per arrivare a cpsico.icom, solo per fare qualche esempio). Tutto qui passa attraverso la Rete o, al massimo, il cavo del telefono. Nessun lettino, al limite una sedia (poltrona?) quella che abbiamo davanti al pc. E per i pagamenti? Beh, semplice: i primi contatti sono per lo più gratuiti nella maggior parte dei siti. Poi, a seconda della consulenza scelta, i prezzi variano (mediamente da 10 a 40 euro) e le sedute “virtuali” si possono pagare con la carta di credito.
Negli ultimi anni, insomma, psicoterapeutici e psicologi stanno facendo veramente di tutto per sfatare “il tabù del lettino” e avvicinare gli italiani all’analisi. Perchè ansie, paure e depressioni varie si possono curare e anche guarire. Magari, però, non come faceva Linus, il bambino complessato delle famose strisce di Schultz, che quando aveva bisogno d’aiuto si rivolgeva all’amica Lucy e al suo “Psichiatric help” (sportello d’ascolto). E lei finiva la seduta sempre con la stessa, identica frase: «Tirati su di morale».