Marco Lodoli, la Repubblica - Roma 30/1/2011, 30 gennaio 2011
IL CORAGGIO DI STRADE NUOVE
Forse non esiste più la strada degli incontri casuali, del viaggio vagabondo, delle mille esperienze che spingono avanti, la strada di On the Road di Kerouac per intenderci, quella dei passaggi presi al volo, dei lavori rimediati e dei lavori persi, della polvere e del vento caldo dei camion che passano, la strada dove qualcuno si fermava sempre per caricare un ragazzo che voleva conoscere il mondo e se stesso: quelle storie sembrano lontane quanto l´Odissea o i Viaggi di Gulliver.
Probabilmente oggi nessuno meglio di Corman McCarthy ha raccontato la nuova percezione della strada: una striscia bruciata in mezzo all´apocalisse, un nastro nero che si srotola tra la desolazione e la paura. Oggi la gente non sente più la strada come una promessa di felicità, ma solo come una minaccia. Certo, per fortuna non si tratta di evitare quei mostruosi cannibali descritti tremendamente bene da McCarthy, ma comunque nella fantasia il pericolo incombe sempre e ovunque, e nessuno più si azzarda a fare l´autostop, nessuno si fermerebbe per far salire in macchina uno sconosciuto. Eppure su tutti veglia la Madonna della Strada, e forse - credenti o no - potremmo un giorno entrare alla Chiesa del Gesù e accendere una poetica candelina di fronte a questa immagine sacra che da tanto tempo vigila materna su chi si avventura sulle strade di Roma e di ogni luogo della terra. Sta nella cappella in fondo a sinistra, simmetrica rispetto al Sacro Cuore di Gesù dipinto da Pompeo Batoni, che si trova a destra. Abbiamo bisogno di credere in strade migliori, che ci portino in luoghi e giorni migliori di questi. E forse non è un caso che la Madonna della Strada sia stata scelta come protettrice dai netturbini romani: loro sanno che bisogna rimuovere la spazzatura prima che sia tardi, prima che lo schifo ci impedisca di andare.