Gianni Mura, la Repubblica 30/1/2011, 30 gennaio 2011
[...] Allarme infortuni. Inchiesta di una pagina sulla Gazzetta di ieri. Dati allarmanti, in effetti: è salito del 32% negli ultimi 5 anni il numero di stop per infortunio, cioè 1
[...] Allarme infortuni. Inchiesta di una pagina sulla Gazzetta di ieri. Dati allarmanti, in effetti: è salito del 32% negli ultimi 5 anni il numero di stop per infortunio, cioè 1.325 giornate di assenza. In cima alla classifica c´è l´Inter, con 122 assenze (erano state 101 nel campionato scorso). Seguono Juventus (102), Fiorentina (95), Milan (94), Bari (88). Le squadre meno colpite: Napoli (32), Chievo e Parma (40). Al di là dei numeri, le valutazioni. Per Roberto Sassi, attuale preparatore della Dinamo Mosca, quattro motivi: lo stato dei campi, la preparazione precampionato troppo breve, lo stress aumentato. Troppe partite e troppo ravvicinate. In più, a scelta, carichi di lavoro sbagliati, riscaldamenti insufficienti, turnover non rispettati. Enrico Castellacci, responsabile medico della Nazionale, individua il problema principale: non si fa più la preparazione estiva. «Oggi dopo una settimana di lavoro si va subito in campo e si deve vincere. Non è corretto. Servono almeno 20 giorni di preparazione». Ha ragione Sassi, ha ragione Castellacci, tanto più che quei famosi 20 giorni di preparazione non si recuperano più e che poi le partite riavvicinate e le esigenze di classifica portano a sottovalutare i microtraumi. Essendo così evidente la spiegazione, ogni tanto è giusto chiedersi perché nessuno provi almeno a limitare i danni. Lo so anch´io che c´è molta differenza tra il precampionato dell´Inter e della Juve e quello del Chievo e del Lecce. Insomma, ci sono le squadre invitate ai grandi triangolari di cartello e quelle che nessuno chiama a un giro di valzer. Ma è possibile tornare indietro? [...]