Sergio Rizzo, Corriere della Sera 29/01/2011, 29 gennaio 2011
QUEGLI STRANI INTRECCI TRA LADY PODESTA’ E NICOLAZZI JUNIOR —
«Uno statista di rara capacità che conduce il Paese con responsabilità e lucida consapevolezza; una personalità dallo straordinario carisma…» . Chi avesse ascoltato le motivazioni con cui Guido Podestà, facendo inorridire la sinistra, ha consegnato a luglio 2010 il premio Grande Milano a Silvio Berlusconi, davvero non potrebbe crederci: qualunque sia la ragione che ha determinato il divorzio, il presidente della Provincia di Milano non è più il coordinatore del Pdl in Lombardia, incarico che equivaleva a quello di proconsole del Cavaliere. E chi conosce la storia dei loro rapporti non può non considerarlo una rottura clamorosa. Perché Podestà non è uno dei tanti. Europarlamentare azzurro per 15 anni, è un fedelissimo di Berlusconi fin dal 1976, quando venne assunto alla Edilnord, l’impresa di costruzioni con cui è iniziata la fortuna del Cavaliere, per poi diventarne amministratore delegato. Incarico che gli è costato anche un penoso rinvio a giudizio, insieme a Paolo Berlusconi, al processo per la discarica di Cerro maggiore, al quale è stato poi assolto. Insomma, uno dello strettissimo giro berlusconiano, come testimoniano piccoli ma significativi particolari. Sua moglie Noevia Zanella, per esempio, oltre ad avere una quota importante di un gruppo che gestisce case di riposo per anziani, partecipava attraverso una sua società a un ristorante milanese nel quale avevano interessi l’amministratore del Milan Calcio Adriano Galliani, l’attuale ministro dello Sviluppo Paolo Romani e la ex moglie di Paolo Berlusconi, Mariella Bocciardo, ora parlamentare del Pdl. Questa società della signora Podestà, battezzata Roly, ha poi in pancia il 50%di una srl, la Solemar, costituita allo scopo di ristrutturare e frazionare un fabbricato storico nel comune di Santa Maria Maggiore, nella provincia di Verbania, a 14 chilometri dal confine svizzero. Località molto gettonata fra i novaresi che contano. L’amministratore è nientemeno che lo stesso Guido Podestà. Ma più interessante ancora è il nome del titolare dell’altro 50%della Solemar: Massimo Nicolazzi, figlio di Franco Nicolazzi, l’ex ministro socialdemocratico dei Lavori pubblici. Questo il profilo che ne ha tracciato sul Corriere Stefano Agnoli: «Avvocato, studi a Torino e nel Michigan, ha salito in fretta i gradini dell’allora Agip, diventandone direttore degli affari legali e negoziali. Ma non ha esitato a mettersi in gioco sul campo, arrivando a trattare contratti cruciali come quello con la Libia, e ad assumersi la responsabilità di aree Eni delicate, come la Russia e il Caspio. È dopo l’esperienza nelle steppe asiatiche che Nicolazzi ha maturato una delle svolte della sua carriera: la rottura con il Cane a sei zampe e l’approdo alla russa Lukoil... E secondo chi lo conosce bene proprio le buone relazioni con gli ambienti moscoviti dell’energia gli hanno valso la chiamata a Centrex» . Di cui il socio in affari della signora Podestà è da qualche anno il capo. Ma che cos’è la Centrex? Una società di Vienna probabile veicolo di un’operazione gigantesca con la partecipazione di Bruno Mentasti, ex patron della San Pellegrino, già al fianco di Berlusconi in Telepiù. Doveva funzionare più o meno così: Gazprom (il colosso russo del metano sponsorizzato da Vladimir Putin, ndr) avrebbe riacquistato dall’Eni una quota del gas già fornitole, per poterlo vendere direttamente ai consumatori italiani, approfittando della liberalizzazione. L’avrebbe ricomprato alla metà del prezzo di vendita sul mercato italiano. Con il risultato, ha spiegato Massimo Mucchetti sul Corriere il 3 dicembre, che la compagnia guidata da Paolo Scaroni avrebbe dovuto rinunciare a 280 milioni di margine annuo per 15-20 anni e girare «il malloppo» alla Centrex, emanazione viennese della Gazprom tra i cui soci «di rilievo spunta Mentasti» . Dopo molte trattative, nel 2005 sembra fatta. Ma accade l’imprevedibile: questo giornale rivela l’affare e tutto salta. Inevitabilmente fioriscono chiacchiere e sospetti. Qual è il vero ruolo dell’ex socio di Berlusconi? E chi si cela dietro alla Centrex, i cui azionisti per qualche anno hanno vagato Cipro e Vaduz, nel Liechtenstein? Domande alle quali nemmeno le rivelazioni di Wikileaks hanno potuto dare risposte...
Sergio Rizzo