Enrico Franceschini , la Repubblica 29/1/2011, 29 gennaio 2011
PER LE CASE D´ASTA RICAVI DA RECORD E SPUNTA LA CINA - LONDRA - C´è
un settore dell´economia che è già uscito a tutta velocità dalla crisi: le aste d´opere d´arte. Christie´s, la casa d´aste numero uno del mondo, ha guadagnato 3 miliardi e 300 miliardi di sterline (circa 4 miliardi di euro) lo scorso anno, un aumento del 53% rispetto al fatturato del 2009 e in assoluto il miglior risultato nei suoi 245 anni di storia. Il suo principale rivale, Sotheby´s, numero due del mondo in questo settore, secondo le indiscrezioni ha venduto opere d´arte per 4 miliardi e 300 milioni di sterline (oltre 5 miliardi di euro), superando dunque perfino Christie´s, quasi raddoppiando il fatturato dell´anno precedente. «E´ il più forte aumento da un anno all´altro mai realizzato da qualsiasi casa d´aste», commenta Bill Ruprecht, amministratore delegato di Sotheby´s. Steven Murphy, l´ad di Christie´s, è altrettanto soddisfatto: «Uno degli anni migliori per Christie´s e per tutto il mercato dell´arte», lo definisce.
Alle spalle dei due giganti, festeggia anche la terza classificata, Bonhams, che non ha l´abitudine di rendere pubblici i suoi bilanci, ma ammette di avere avuto nel 2009 il suo anno migliore dal 2000 in poi. E la novità è che, per la prima volta, due case d´aste cinesi tallonano da vicino Bonhams e minacciando di superarla, anch´esse trascinate da eccezionali livelli di vendite. Si tratta di un completo mutamento rispetto ai risultati deludenti del 2008-2009, quando la grande recessione globale si è riflessa pesantemente anche sul mercato dell´arte. Il 2010 ha segnato la svolta: Picasso, Modigliani e Giacometti sono tornati ad attirare l´interesse dei grandi investitori, convinti che l´arte sia uno dei beni più sicuri in uno scenario economico ancora incerto.
Enrico Franceschini