ENRICO FRANCESCHINI, la Repubblica 28/1/2011, 28 gennaio 2011
SALINGER, PAVAROTTI, BIRRA E TV LA VITA NORMALE DEL GIOVANE HOLDEN
Al più grande eremita della letteratura mondiale piaceva mangiare gli hamburger nei fast-food, bere birra nei pub, fare gite turistiche in pullman alle cascate del Niagara e al Grand Canyon, andare allo zoo, guardare gli sceneggiati in tv, ascoltare Pavarotti e coltivare l´orto. J.D. Salinger era insomma una persona normale, non il recluso che i media e il suo stesso comportamento hanno fatto credere. È indubbio che il romanziere americano, dopo avere conquistato fama internazionale nel 1951 con Il giovane Holden, pubblicò poco altro, evitò stampa e notorietà come la peste e visse sempre in una cittadina del New Hampshire, fino alla morte nel 2010. Ma decine di lettere inedite venute alla luce di recente, scritte da Salinger a un vecchio amico, rivelano che l´immagine di un solitario strambo che si nasconde da tutto e tutti non corrisponde minimamente alla realtà.
Destinatario delle missive era l´inglese Donald Hartog, che conobbe Salinger nel 1937: entrambi avevano 18 anni e studiavano tedesco a Vienna. Un´amicizia durata tutta la vita, anch´essa prova di normalità: Hartog non era un artista, ma un piccolo commerciante di alimentari. Alla sua scomparsa, la figlia ha trovato in un cassetto 50 lettere battute a macchina e 4 cartoline scritte a mano, firmate "Jerry": la corrispondenza di Salinger, che lei stessa aveva incontrato durante una visita dello scrittore in Inghilterra. Ora le ha donate alla East Anglia University, dove potranno essere consultate ma (per un vincolo legale concordato con gli eredi di Salinger) non potranno venire citate alla lettera. «Sono comunque un formidabile strumento per capire chi fosse veramente Salinger o per scrivere una sua biografia», dice a Repubblica il professor Christopher Bigsby, curatore delle lettere all´università. Tra le righe c´è anche una misteriosa allusione: Salinger descrive il piacere di avere scritto per 25 anni «senza la distrazione di pubblicare», e parla del sollievo provato nel 1992, dopo un incendio che gli distrugge la casa, quando i pompieri spengono il fuoco prima che raggiunga i suoi manoscritti: «Un miracolo», lo definisce. I 7 racconti inediti conservati dalla Princeton University sembrano poca cosa per 25 anni di lavoro, ma l´agente dello scrittore, consultata dal Times, nega che esista altrove un archivio di opere inedite, rifiutando di specificare se esisteva ma, per volontà dell´autore, sia stato distrutto. Nelle lettere Salinger elogia gli hamburger della Burger King, fa piani per bere una birra in un pub, descrive i compagni di viaggio in bus come «interessanti e simpatici», critica Reagan e Bush padre («due cretini»), fa il tifo per il tennista inglese Tim Henman a Wimbledon e confida difficoltà e soddisfazioni nella semina di pomodori e cipolle. Lo abbiamo immaginato come un irascibile eremita; invece, come il Candido di Voltaire, era un uomo normale che coltivava l´orticello.