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 2011  gennaio 29 Sabato calendario

Viva la tecnologia (ma senza perdere di vista il mondo reale) - Un nuovo pericoloso soggetto pedestre frutto delle moderne tecnologie si sta aggirando nelle nostre giungle urbane

Viva la tecnologia (ma senza perdere di vista il mondo reale) - Un nuovo pericoloso soggetto pedestre frutto delle moderne tecnologie si sta aggirando nelle nostre giungle urbane. Prima l’«homunculus telefonicus», le cui facoltà intellettive vengono obnubilate mentre discetta sui massimi sistemi tramite la propria appendice tecnologica. Poi è apparso l’eremita: imperterrito, deambula assorto tra le soavi note del suo iPod, incurante di pedoni, deiezioni canine, lampioni, versione moderna dell’eroe Ulisse con le cuffiette al posto dei tappi di cera, come se camminasse tra i cumulonembi. Ora si possono ammirare i lettori da passeggio, affetti da pupilla atarassica, che reggendo il proprio iPad come il volante di una Ferrari spulciano tra le imperdibili quotazioni di borsa e le ultime bufale del calciomercato, mentre attraversano incroci pericolosi incuranti del sopraggiungere di ogni sorta di mezzo motorizzato. Cento dollari: a tanto ammonta la multa irrogata nello Stato di New York ai pedoni sorpresi ad attraversare la strada mentre i loro riflessi vengono appannati dall’ascolto in cuffia di musica da un iPod, da un’improrogabile conversazione al cellulare o da uno smanettamento sul palmare. Il provvedimento è stato preso dopo l’ennesimo incidente in cui è stato coinvolto un moderno pedone tecnologico dipendente: esempio da imitare, se non vogliamo anche noi, come gli americani, dover procedere alla triste conta degli investiti in mezzo alla strada, attraversata in preda a isolamento acustico da cuffiette o soggetto a spollicciamento compulsivo. MAURO L. Pur appartenendo alla categoria che lei mette alla gogna, ho scelto la sua lettera perché è davvero divertente - e ogni tanto pensare ad altro che non sia Berlusconi ci fa anche bene - e fotografa alla perfezione un cambiamento del nostro modo di vivere. La tecnologia ha moltiplicato le occasioni di isolamento e fuga nelle nostre vite: ti metti le cuffie, l’auricolare, cominci a digitare sui tasti del telefonino e in un secondo tagli fuori il mondo esterno, le persone che hai intorno e ti chiudi nella tua bolla rassicurante. Tutto ciò ha un difetto: uccide la curiosità, la capacità di osservare e di interagire con gli altri. Bisogna essere capaci di darsi delle regole, non per evitare una multa, ma per tornare ad accorgerci cosa succede nel mondo reale e non essere soltanto protagonisti di quello virtuale. Ogni tanto è un buon esercizio spegnere il telefono, smettere di rispondere alle mail o smettere di ascoltare musica mentre si è in treno, in metropolitana o si cammina per strada per cominciare a guardarsi intorno. A osservare la gente, ad ascoltarla si scoprono e si imparano un sacco di cose. Ogni volta che lo faccio poi sono contento. MARIO CALABRESI