Il Sole 24 Ore 28/1/2011, 28 gennaio 2011
I LEADER SOTTO ASSEDIO - ABDELAZIZ BOUTEFLIKA
In sella fino al 2014
È presidente dell’Algeria dal 1999 (con un mandato che scade nel 2014), al termine di una guerra civile sanguinosissima scoppiata nel ’91, quando il governo annullò i risultati delle elezioni parlamentari che sancivano la vittoria del Fronte islamico di salvezza. Promotore di una politica di riconciliazione, sconta le violente tensioni sociali dovute ai rincari alimentari (+30%) e alla disoccupazione. Il 75% della popolazione è sotto i 30 anni
ZINE EL-ABIDINE BEN ALI
La prima vittima
Prima della fuga seguita alla rivolta dei giorni scorsi, il presidente della Tunisia era alla guida del paese dal 7 novembre 1987, quando con un colpo di stato subentrò ad Habib Bourguiba. Fondò la legittimità del suo potere sulla "caccia agli islamici": per questo Europa e Stati Uniti hanno visto in lui un baluardo del laicismo nel Maghreb. Povertà e disoccupazione hanno scatenato la rabbia dei tunisini, facendolo cadere
HOSNI MUBARAK
Il «faraone» egiziano
A 82 anni, è da quasi 30 al potere. Per le forze d’opposizione - a partire dalla maggiore, quella dei Fratelli musulmani, dichiarata illegale da diversi anni - non c’è mai stata alcuna minima possibilità di competizione. La rivolta scoppiata con la "giornata della collera" (per la «tortura, povertà, corruzione e disoccupazione») è cominciata al Cairo ed è poi dilagata in tutto il paese
ALI ABDALLAH SALEH
Il leader del paese più povero
Il presidente Saleh è al potere dal 1978 nell’unica repubblica della penisola araba. Accanto alla costante minaccia del terrorismo, c’è un enorme problema economico: lo Yemen è il paese più povero del Medio Oriente, con inflazione al 12%, disoccupazione al 35%, e oltre il 40% degli yemeniti che vivono con meno di due dollari al giorno. Ieri in migliaia hanno chiesto a Saleh di andarsene
AMICI SCOMODI
Interessi comuni
I presidenti-dittatori di alcuni paesi arabi come Egitto, Algeria e Yemen, pur al potere da diversi anni con elezioni molto controverse, hanno svolto finora un importante ruolo per gli Stati Uniti
Contro l’estremismo
Ricorrendo a misure poco democratiche, il presidente Hosni Mubarak ha agito da tappo di contenimento per contrastare l’ascesa del movimento islamico dei Fratelli musulmani, visto con preoccupazione dagli Usa e dichiarato illegale da parecchi anni ma che tuttavia gode di grande popolarità in Egitto
Il presidente yemenita Saleh è stato un importante alleato degli Stati Uniti, ricevendo anche importanti aiuti finanziari, nella guerra contro le cellule di al-Qaeda, ormai sempre più numerose in Yemen. Lo stesso dicasi dell’algerino Bouteflika, impegnato nella lotta contro le cellule salafite alleate ad al-Qaeda
Gas e petrolio
Paesi membri dell’Opec , Libia e Algeria sono anche due importanti produttori di petrolio e gas, che vendono a molti paesi occidentali