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 2011  gennaio 28 Venerdì calendario

Fisco pazzo nel mondo, tassate corna e cravatte - Sarà colpa della crisi che picchia duro o dei tagli che non finiscono mai, sarà che per far quadrare i conti ti devi arrangiare come puoi, meglio se alle spalle dei fratelli, ma quando lo Stato deve metterti le mani in tasca, come piace di­re alla politica, la fantasia non manca mai

Fisco pazzo nel mondo, tassate corna e cravatte - Sarà colpa della crisi che picchia duro o dei tagli che non finiscono mai, sarà che per far quadrare i conti ti devi arrangiare come puoi, meglio se alle spalle dei fratelli, ma quando lo Stato deve metterti le mani in tasca, come piace di­re alla politica, la fantasia non manca mai.Prendi l’Australia. Forti di uno studio scientifico che dimostra quanto i gas sca­ricati nell’aria da bovini e ovi­ni, cioè rutti e flatulenze assor­tite, contribuiscano in modo consistente all’aumento dell’ effetto serra hanno pensato be­ne di metterci sopra un balzel­lo: esattamente 60 centesimi l’anno a bovino e 8 a ovino,più o meno cinque milioni di in­cassi. Non è esattamente dare fiato ai conti pubblici ma qua­si. Perchè l’idea potrebbe allar­garsi dato che 1 miliardo e 57 milioni di bovini e 1 miliardo e 300 milioni di ovini nel mondo producono un quinto di tutte le emissioni globali di metano. Per portarsi avanti, in Irlanda un bovino costa già 18 euro al­l’anno e in Danimarca 110. Se ti sposti in America però ti prendi le tue belle soddisfazio­ni: basta concedere a un politi­co la possibilità di importi un canone qualunque e lui, obbe­dendo alla legge di Murphy, lo farà. L’erario Usa è un killer a sangue freddo: è stato lui, e non l’antimafia o l’Fbi,a spedi­re in galera Alphonse Capone detto Al. Come racconta Tgcom lo zio Sam impone tas­se sui tatuaggi, sull’acquisto dello sciacquone da bagno, sul fatturato dei night club. Lap dance, localini a luci ros­se, club privè. Che è pratica­mente come tassare le corna coniugali. E nel Tennessee se ha più di un grammo di droga in tasca devi pagare all’Erario una marca da bollo dal costo variabile in base alla sostanza. Grazie ai pusher nelle casse dello Stato siano entrati sei mi­lioni di euro solo nel 2005. Con­ti, come si dice i bilanci delle squadre di calcio, drogati. Ognuno, anche a livello tri­butario, ha le sue perversioni. L’Olanda concede aiuti fiscali a chi fa corsi di magia e strego­neria, la Svizzera sopprime sul posto l’animale domestico,ca­ne o gatto che sia, se il padrone non paga i 50 franchi annuali dovuti all’Erario, norma che ha più di un secolo, dicono si chiami «la tassa che non perdo­na », ma che conserva sempre qualcosa di bestiale. Ognuno poi passa alla cassa a modo suo: in Gran Bretagna certe tas­se sono a tempo, in Canada le paghi con i buoni fedeltà, il Brunei, così la facciamo finita una volta per tutte, nemmeno le fa pagare. Anche nell’Europa dell’est la new economy pretende cre­atività per stare al passo con i tempi. In Ungheria hanno pro­posto un prelievo sulle cravat­te per finanziare la cultura, in Polonia il prelievo te lo fanno invece direttamente in vena. Gli esattori del fisco polacchi, e poi dicono di Dracula, regala­no sgravi fiscali a chi dona san­gue. Quarantacinque euro di sconto. Per non svenarti in­somma ti devi svenare. E in Russia si è scatenata una batta­glia legale tra il fisco, che vuol tassare i resti archeologici di mammuth come fossero mine­rali, e le aule di giustizia che lo proibiscono. Dovesse spuntar­la il primo, ironizzano i russi, la nuova tassa sui mammuth si andrebbe ad aggiungere ad al­tre stravaganze entrate nella storia: come l’imposta sulla barba introdotta da Pietro il Grande, il balzello prussiano sui passerotti che disturbava­no il sonno o il dazio venezia­n­o sull’ombra prodotta dai ten­daggi dei locali sul suolo pub­blico. In Cina, e poi li chiamano pa­esi emergenti, «il fumo nuoce gravemente» è stato sostituito sui pacchetti di sigarette con un metaforico «il fumo è pa­triottico e fa bene alla nazio­ne ». Perchè là come qui sulla stecca c’è la percentuale di Sta­to. Con la differenza che nella provincia di Hubei gli impiega­ti sono obbligati a consumare almeno 250mila pacchetti al­l’anno e in altre si obbliga al­l’acquisto di 400 cartoni di siga­rette l’anno. In Italia non ab­biamo leggi così, ma sappia­mo fare di meglio. Da noi, tan­to per dirne una, non si può morire dopo i 99 anni perchè il codice fiscale non lo consente. Così una volta le dichiarazioni dei redditi di seimila centenari sono state ritenute sbagliate. E i vecchietti multati. Ma gli hi­ghlander non se la sono presa più di tanto. A pagare e morire, dicono, c’è sempre tempo...