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 2011  gennaio 28 Venerdì calendario

La Rai sconfessa Santoro in diretta Berlusconi: Annozero vergognoso - La commedia di Annozero inizia alle 21 su Raidue

La Rai sconfessa Santoro in diretta Berlusconi: Annozero vergognoso - La commedia di Annozero inizia alle 21 su Raidue. Le parti sono assegnate da settimane, anche perché il parterre dei talk show , nessuno escluso, è sem­pre lo stesso. In scena, per la re­gia di Michele Santoro, l’ennesi­ma pseudo- inchiesta sui pecca­ti di Silvio Berlusconi. Precedu­ta dal consueto pistolotto anti-Masi in cui il vittimismo dera­glia nel puro narcisimo. Esor­dio: «Non sono un santo, forse ha ragione Beppe Grillo: “Tu re­sisti, resisti,resisti.Ma ogni gior­no perdi un pezzo di libertà” ». Il tono è meno baldanzoso del so­lito. Santoro annuncia: «Stase­ra daremo una lezione di com­postezza ». Sarà parte della «le­zione » anche il titolo della sera­ta, Vincere! , con soave parago­ne fra il duce di Predappio e quello di Arcore? Difficile, co­munque, trasudare entusia­smo dopo il doppio sfondone della settimana scorsa. Prima l’intervista alla escort Nadia Macrì, scambiata dall’inviato Sandro Ruotolo per l’oracolo della verità, salvo scoprire, po­che ore dopo, che l’oracolo ave­va raccontato una montagna di frottole. Poi il goffo incidente con il quale è stato rivelato al­l­’Italia intera il numero di telefo­no del premier. Una performan­ce sulla carta irripetibile. Ma Santoro prova a migliorarsi. La «lezione di compostezza» parte con una tonnellata di ver­bali e intercettazioni (già note). Primo botto. Telefona subito il direttore generale della Rai, Mauro Masi, che si dissocia dal­la trasmissione perché «potreb­be violar­e il codice di autorego­lamentazione in materia di rap­presentazione delle vicende giudiziarie». L’azienda quindi invita il conduttore a prendersi le sue responsabilità, senza cen­sure. Vuol continuare? Conti­nui. Ma ne risponderà in prima persona. Santoro si inalbera ma prosegue.Ricomincia la«le­zione di compostezza» con un blobbone di intercettazioni, in­terventi del Cav, intermezzi di Ruotolo, parafiction tribunali­zie, interviste a escort vere e pre­sunte. Subito dopo prende la parola Rosy Bindi, col suo ine­sauribile campionario di frasi fatte su famiglia, Costituzione, unità d’Italia,dignità della don­ne etc etc. Per incanto, la finta «compostezza» si trasforma in vero abbiocco. Spetta a Mauri­zio Belpietro, Paolo Mieli ed En­ri­co Mentana risvegliare il pub­blico, in attesa del sermone di Travaglio. Assenti i rappresen­tanti del Pdl, anche se nel pome­riggio fra gli ospiti figurava Fa­brizio Cicchitto. In serata Mau­rizio Lupi ha denunciato l’esclusione di Francesco Pao­lo Sisto, esponente del Pdl ma soprattutto segretario della Giunta per l’Autorizzazione a procedere: «non è stato ammes­so alla trasmissione». La discussione comunque non si schioda di un millimetro da quanto letto e straletto, detto e stradetto in questi giorni. Sul palco di Annozero si svolge il consueto dibattito, con i con­sueti interventi dei giovani. Ma la vera trasmissione si svolge or­mai altrove, fuori dallo studio, dove la politica si sta già scan­nando sulla sortita e soprattut­to sulla sorte di Masi. Massimo Donadi dell’Italia dei Valori e Paolo Gentiloni del Partito de­mocratico ne chiedono le di­missioni immediate. Per i futu­risti, il direttore generale è l’ava­tar del presidente del Consi­glio. Replicano indignati il por­tavoce del Pdl Capezzone e il ministro Gelmini. Ma la stocca­ta più importante la tira Silvio Berlusconi. Il premier, conver­sando con i partecipanti alla ce­na per il compleanno della de­putata del Pdl Micaela Bianco­fiore, avrebbe contestato la tra­smissione, definita «vergogno­sa », e si sarebbe detto «infuria­to » perché Santoro non avreb­b­e fatto entrare in studio 60 sim­patizzanti del centrodestra: «È una vergogna»,avrebbe ripetu­to. Passa in secondo piano anche il colpo di scena proposto da Santoro. Un altro scoop di San­dro Ruotolo. Il quale presenta l’ospite d’eccezione. Sembra impossibile, invece è proprio lei: Nadia Macrì. A cui Annoze­ro concede una nuova passerel­la, nonostante la figuraccia ri­mediata sette giorni fa. Che l’in­tervista a rate (in cui raddrizza­re le versioni traballanti) faccia parte di quella «compostezza» vagheggiata da Santoro?