Claudio Del Frate, Corriere della Sera 28/01/2011, 28 gennaio 2011
LA LEZIONE ANTIFISCO: «NEGARE SEMPRE» —
Il miraggio di farla in barba alle tasse italiane ricorrendo ai paradisi fiscali ha richiamato a Lugano 600 professionisti da tutta Italia che hanno pagato 230 euro a testa per ascoltare i consigli del dottor Giovanni Caporaso. Che su Internet si definisce «reggente di Antarcticland» , fantomatica nazione del Polo Sud «in attesa di riconoscimento dell’Onu dal 2007» . Dal singolare convegno «I paradisi fiscali nel 2011» avevano già preso le distanze sia il governo del Canton Ticino che l’associazione locale dei banchieri. E Tremonti aveva minacciato di spedire a Lugano i suoi 007; promessa con ogni probabilità mantenuta se è vero che ieri i partecipanti all’incontro sono stati accolti dal seguente messaggio letto da una hostess: «Diamo il benvenuto ai relatori, ai partecipanti e agli emissari del ministero delle Finanze italiano» . Lo sconcerto in sala è stato palpabile, ma il più sconcertato di tutti è parso Guido Battagliese, avvocato tributarista di Milano che senza attendere la fine se ne è andato sbottando: «In Italia sarebbe già arrivata la finanza e avrebbe portato tutti a San Vittore...» . Clou della giornata doveva essere l’esposizione del dottor Giovanni Caporaso, italiano trapiantato a Panamá, professionista delle società off shore. Da lui gli astanti attendevano di sapere se le Cayman sono più affidabili dell’Isola di Man, ma i consigli del «reggente di Antarcticland» sono stati assai più spicci e si potevano leggere fin dal principio nel materiale distribuito ai convegnisti. Cogliamo «di fiore in fiore» alcuni passaggi: «Fin dai tempi della Rivoluzione francese i ricchi hanno trasferito i loro beni all’estero per proteggerli ed eludere il pagamento delle tasse» è il cappello del ragionamento. Si passa ad esaminare cosa si può fare con una società all’estero: «Esistono attività che possono essere amministrate off shore... quelle che non possono essere gestite off shore possono usufruire di servizi fittizi allo scopo di ridurre l’imponibile. Il costo di una fattura va normalmente dal 10 al 2%» . E se una società «esterovestita» incappa in un controllo del fisco italiano? «Vale sempre la regola— ammonisce Caporaso — delle "tre N": negare, negare e negare» . Chissà se era questo il tipo di consigli che si aspettavano i partecipanti. Certo è sorprendente il successo incassato dall’iniziativa. «Il peso del fisco è ormai un fattore di competitività determinante, i miei clienti mi chiedono di continuo come pagare meno», » , così Lino Iaboni, fiscalista di Frosinone, spiega perché si è sobbarcato la strada fino a Lugano. In una pausa dell’incontro in tanti si fanno avanti con «sir» Caporaso, chiedendo consigli più dettagliati, ma lui li ferma subito: «Potete spedirmi i quesiti alla mia email: è riservata e schermata, dunque non intercettabile. E il messaggio si autodistrugge dopo la lettura» . Come in «Missione impossibile» , fantastico.
Claudio Del Frate