Giovanni Stringa, Corriere della Sera 28/01/2011, 28 gennaio 2011
LE IMPRESE: LA FINANZA PENSI ALLE AZIENDE, NON ALLA SPECULAZIONE —
Il titolo del convegno — «Più valore per le imprese e il Sistema Paese» —, per quanto interessante, non sembrava promettere «fuoco e fiamme» . Eppure, le scintille sono arrivate. O, meglio, l’assedio al banchiere. Ieri, nell’aula magna della Bocconi di Milano, si sono trovati sul palco il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri, il numero uno di Tod’s Diego Della Valle e Ruggero Magnoni, banchiere d’affari ex Lehman Brothers oggi in Nomura. La prima spallata è arrivata da Confalonieri, che guardando negli occhi Magnoni gli ha det- to: «Prima— prima della crisi — gli analisti ci spingevano a indebitarci di più, adesso tutto il contrario» . Poi è arrivato il turno di Della Valle. «Ci sono imprenditori di aziende sane— ha incalzato l’imprenditore marchigiano — che, un mese dopo la quotazione, iniziano ad avere le occhiaie» . E ancora: «Oggi vedo in arrivo qualche nuova quotazione che poi si rivelerà una bufala» . Poi un passaggio oltreoceano, sempre di Della Valle: «Ma perché Facebook— che fattura 2 miliardi di dollari circa— deve valere 50 miliardi?» . Il riferimento è all’acquisto di una quota da parte della banca d’affari Goldman Sachs, con una valutazione che, applicata all’intero motore di ricerca, arriva al totalone dei 50 miliardi. «Avete ricominciato» , è la conclusione dell’imprenditore marchigiano, rivolto a Magnoni. La risposta? «Non abbiamo mai finito» , basta guardare alcune quotazioni stratosferiche sul mercato cinese quando, da noi, le Borse languivano. Però— ha detto Magnoni— il valore del nostro settore è forte, perché i prezzi dei servizi sono rimasti costanti nonostante un calo a due cifre del giro d’affari negli ultimi tre anni. Ma su una cosa banchieri e manager si sono trovati d’accordo: l’incalzare, quattro volte l’anno, delle trimestrali. Con tutto il contorno di attese, stime, giudizi e sbalzi in Borsa. Qui sono piovute le critiche «bipartisan» : «un’idiozia» , ha detto Magnoni; una «sciagura» , ha aggiunto Confalonieri. Contro le trimestrali ha parlato anche il padrone di casa, il bocconiano Maurizio Dallocchio, che ha presentato la ricerca dell’università— con Fondazione Ernesto Illy e Centromarca — su «Valore, impresa e Sistema Paese» : un’indagine che mette a confronto le aziende che competono facendo leva sul prezzo e quelle che invece insistono sulla qualità, concludendo che, pur a parità di risultati economici, le seconde creano più valore per gli «stakeholder» , dai dipendenti all’ambiente. Al convegno hanno partecipato, tra gli altri, anche Andrea Illy (Illycaffè), Luigi Bordoni (Centromarca) e Vincenzo Tassinari (Coop), in una giornata organizzata dai promotori della ricerca insieme al Corriere.
Giovanni Stringa