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 2011  gennaio 28 Venerdì calendario

LICENZIA E VINCI. IL CINISMO DIENTA UN GIOCO

Un gioco di carte sta diventando un piccolo caso in Francia. Si chiama "Plan social", ristrutturazione, e trasforma i giocatori in azionisti: chi prima degli altri si libera delle carte in mano potrà trasferire la fabbrica in Cina. Sulle cinquantadue carte sono fotografati i lavoratori da licenziare: proprio di quegli uomini, proprio di quelle donne, e guardandoli bene negli occhi, ci si dovrà sbarazzare. E, se in Francia il gioco ha un significato più generale (pur sempre provocatorio: i "piani sociali" coinvolgono tutte le categorie), immaginarne dopo il "caso Fiat" una versione italiana sembra ancora più difficile.
Uscito in tremila copie alla fine di ottobre e senza alcuna pubblicità "Plan social" è andato esaurito in un mese e mezzo. Tanto che la Airplay, società editrice di giochi "etici, ecologici e solidali", è stata costr etta a ristamparlo in diecimila copie, da febbraio di nuovo nei negozi. «Chissà se basteranno. Mai e poi mai avremmo immaginato un fenomeno simile», dice, per telefono da Betton (in Bretagna, vicino a Rennes), Stéphane Daniel, capo della Airplay, creatrice di quattro giochi e distributrice di circa quattrocento, tutti fabbricati con materiali non tossici. «Quando i due fondatori della Marwanny Corporation sono venuti in ufficio a proporcelo, ho subito capito che sarebbe stato un gioco "sensibile". Ma ho trovato l´idea geniale: il tema di "Plan social" ci riguarda tutti. Per questo ho accettato di occuparmene e di distribuirlo».
In questi giorni la stampa francese ne ha spesso sottolineato l´aspetto «stridente e militante». «C´è chi lo prende molto sul serio, è vero. Chi si scandalizza, chi ne soffre. Ma noi ne vediamo soprattutto il lato divertente e provocatorio», dice ancora il signor Daniel.
Il motivo del successo, secondo lui, è da cercare nel titolo, ma anche nella accurata veste grafica della scatola. Vi campeggia John-Harvey Marwanny, presidente della Marwanny Corporation (vera editrice di libri provocatori e socialmente impegnati), «specialista dello sviluppo personale indolore, coach di star e capitani d´industria» il quale, attraverso «un gioco di carte spietato che rivelerà i vostri istinti predatori e la vostra intrinseca crudeltà», propone una «realizzazione personale assoluta». Lo stesso signor Marwanny (nella vita Stéphane Corcoral, cofondatore della Corporation) riappare poi sulle carte: sempre lui, in cinquantadue travestimenti e altrettante parrucche, nella parte dei disgraziati lavoratori e lavoratrici. Un progetto iconografico di fino, alla Cindy Sherman (l´artista americana famosa per fotografarsi in centinaia di personaggi diversi). I poveracci da licenziare sono tutti da ridere. C´è la provocante «responsabile degli incidenti sul lavoro», la leonessa «incaricata degli studi di marketing aggressivi», l´arruffato «uomo politico in impiego fittizio», il volgare «estrattore di seme porcino»; c´è il «membro del comitato d´igiene» e la «lavoratrice senza documenti», il «farcitore di salsicce» e la «posatrice di amianto».
Finiranno tutti licenziati da spietati capitani d´industria in cerca di mano d´opera più a buon mercato. «La gente è corsa a comprare il nostro gioco, anche due scatole alla volta», dice il signor Daniel. «Mi hanno raccontato di un padre che lo ha regalato alla figlia disoccupata e conosco un sindacalista che lo ha offerto al padrone della sua fabbrica». Sebbene cinico e politicamente scorretto, da qualche giorno "Plan social" è descritto anche su Actuchomage.org , il sito militante dei disoccupati francesi. Anche loro possono permetterselo: il gioco costa soltanto dodici euro