Wall Street Journal, 27.01.2011, 27 gennaio 2011
Li Qiming, 23 anni, figlio di un vice commissario di polizia di Bejing. A ottobre Li guidava la sua Volkswagen sportiva ubriaco per le strade del campus della Hebei University, a Bao-ding
Li Qiming, 23 anni, figlio di un vice commissario di polizia di Bejing. A ottobre Li guidava la sua Volkswagen sportiva ubriaco per le strade del campus della Hebei University, a Bao-ding. Ha investito una coppia che andava con i roller. Una dei due è morto. Quando sono arrivati gli agenti per arrestarlo li ha minacciati: "Arrestatemi, se ne avete il coraggio. Mio padre è Li Gang". Adesso "mio padre è Li Gang" è diventato lo slogan della protesta contro gli abusi di potere della classe dirigente cinese. Li è stato accusato solo di avere fatto un incidente mortale, non di omicidio (come invece funziona nel sistema giudiziario cinese). La famiglia di Li ha pagato 460mila yuan (70mila dollari) alla famiglia della vittima. In tutto il Paese stanno spuntando proteste contro la leggerezza della pena inflitta al ragazzo.