Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  gennaio 27 Giovedì calendario

E NICOLE DISSE: PER LUI NON FACCIO PIÙ REATI - A VENTICINQUE

anni, quando si racconta di desiderare una famiglia, ma grazie al bunga bunga «con un vecchio che vuole salvare il suo culo flaccido» si è fatta un po´ di fragile carriera, qualche cosa rischia di spezzarsi. E a Nicole Minetti è successo. Il 1° febbraio andrà dai pubblici ministeri ed è una donna che sembra risvegliata da una stregoneria. «Cioè io - dice la Minetti in una telefonata - per la prima volta ho realizzato che lui (Berlusconi) non mi ha dato quel ruolo perché pensava che io fossi idonea e adatta, mi ha dato quel ruolo perché in quel momento è la prima cosa che gli è venuta in mente. Se non ci fossi stata io, ma ci fosse stata un´altra, l´avrebbe dato a un´altra».
Berlusconi si vanta sempre di conoscere le donne, ma perduta la tutela amorevole della mamma Rosa e della moglie Veronica, dimostra di non capirle più. Sedici giorni fa Nicole Minetti chiama l´amica Clotilde e dice: «L´uomo sta invecchiando ma a me non frega niente. Si sta comportando da pezzo di merda. Mi ha tirato nei festini... io sono una brava persona, al massimo faccio contravvenzioni, ma non arrivavo a commettere reati». Ecco spuntare quella parolina, «reato», che i berlusconiani hanno evitato come la peste. Fin qui. Ma nei fascicoli inviati ieri dalla procura milanese alla Camera, all´improvviso e senza la minima fuga di notizie, la bruna Nicole sta consegnando - quale che sia l´esito giudiziario - il punto di rottura del berlusconismo.
Chi era Minetti? Un consigliere regionale Pdl, una bella ragazza che si è trovata catapultata in una carriera discussa ma senza ostacoli. Prima. E ora? É in piena «scena del crimine». E rischia di pagare più di tutti. Lo sa. Una delle più «truzze» e pericolose delle papi-girl, Marystell Polanko - molto amica di un trafficante di cocaina arrestato ad agosto (la droga era in una cantina del condominio di via Olgettina pagato dal ragionier Giuseppe Spinelli) - le chiede: «Ma tu ci sei alle 7?». La risposta è netta: «No, non credo. Qua la cosa si fa grossa. Io non ci penso neanche, sono nella merda seria più di tutti quanti».
«Più di tutti quanti». E perché? Basta osservare il «bunga bunga» e dintorni allo specchio di casa e non con le lenti fasulle dei programmi televisivi deviati, o dei tg omissivi. Lele Mora ha 55 anni ed è malato, Emilio Fede va per gli ottanta, Berlusconi per i 75: e se lei, così giovane, viene condannata? Rischia di passare dalle ostriche e bollicine al vitto di San Vittore. Altro che futuro onorevole: «La politica è un casino. Cioè cade lui e cadiamo noi. A lui fa comodo mettere te e me in Parlamento perché dice "Bene, me le sono levate dai coglioni e i cittadini gli pagano lo stipendio»».
Era l´addestratrice, la favorita, quella sempre chiamata alle feste, era in carriera, lunghe le sue conversazioni con Emilio Fede. Poi il big-bang dell´inchiesta-Ruby e la presa di coscienza dell´umanità di Berlusconi: «C´è un limite a tutto, non me ne frega un c. se lui è il presidente del consiglio e cioè …. Un vecchio e basta... si sta comportando da pezzo di merda», si sfoga Nicole e l´amica conferma: «Lo sapevamo». Altroché, riprende Nicole: «Perché uno che fa così è un pezzo di m. Perché lui mi ha tirato nei casini in una maniera che solo dio lo sa…. In cui non ci sarei finita neanche se mettevo tutto l´impegno. Gli ho parato il culo e non si può permettere di fare così. Non mi faccio più prendere in giro così», dice.
L´altra sera il premier l´ha difesa. L´ha fatto nella telefonata all´»Infedele», una raffica di elogi e complimenti per Nicole. Ma a tempo scaduto. «Quando si cagherà addosso per Ruby chiamerà e si ricorderà di noi... Adesso fa finta di non ricevere chiamate», si lamenta Nicole in suo sms a Barbara Faggioli. E a un´altra amica chiede: «Tu hai mai sentito dire dalla sua bocca: "Oh, fermi un attimo, guarda che lei è una brava ragazza? Lui pur di salvare il suo culo flaccido non se ne frega di niente».
Quasi da ragazzina e non da donna navigata lei dice anche: «Gli faccio prendere paura». Ma come può far paura a quest´uomo con i super-poteri, ricco a miliardi di euro, imprenditore, politico, premier? Che ne sarà di tutto quello che Veronica Lario aveva chiamato «ciarpame senza pudore»? C´erano, in quella invettiva, la figura profetica delle «vergini che si offrono al Drago», e Nicole era una di queste. Ora, chissà: «Quel briciolo di dignità che mi rimane la voglio tenere», scrive in un sms. E racconta: «Io le dimissioni, cioè ‘sta roba è una roba che ti rovina la vita, ti rovina i rapporti, ti logora. Devi avere un pelo sullo stomaco. A me cioè non me ne frega niente. Io voglio sposarmi, fidanzarmi, avere dei bambini, una casa». E se le «vergini» provano oggi disgusto per gli incantesimi del Drago di Arcore?